DI MICHELE SORIANO 351 zione sola assicurcria tutti li regni che ha S. M. dentro dallo stretto della Spagna , e massime il regno di Napoli : il quale confinando col mare per lo spazio di settecento miglia da tre parti, e dall’ altra collo stato della Chiesa per cento trenta miglia da un mare all’ altro, non può essere offeso senz’ armata di mare, dalla quale non si può assicurar meglio, che con le forze d’ un’ altra armata , la quale si metteria insieme facilmente col modo già detto. Perchè non mancano nel regno legnami ed altre cose necessarie per li corpi di galere, nè mancano armi, nè soldati, nè capitani nè marinari, e in quanto a uomini da remo serviriano tanti ladroni che sono in quel regno, e non bastando questi si potria valere in ogni bisogno delli schiavi dei particolari , che sono infiniti. E di vettovaglie non è in altra parte del mondo maggior copia che in Sicilia, Puglia ed Abruzzo : così saria sicurissimo quel regno, il quale adesso è sempre in pericolo, perchè non v’ è tanta armata che basti per difenderlo per mare, nè modo di far tanta spesa quanta bisogneria per assicurarlo dalle offese di terra con eserciti e con fortezze. Dell’animo dei popoli mi basterà dir quello che è solito dirsi de’Napoletani, che ogni governo li sazia ed ogni stato li rincresce; e benché le cose sieno ridotte in termine che la corona di Spagna per un continuato possesso di tanti anni, e per la grandezza della sua fortuna ha spente tutte le passioni antiche del regno, eccetto quelle delli affezionati di Y. S. (1), che sono più vive che mai, però il re presente non sarà sicuro della volontà di quei popoli, quando avesse qualche sinistra fortuna, o in Italia, o in altre parti (2). E tanto più quanto li baroni e li privati sono (1) Veggasi la nota 1 pag. 287. (2) A. queste paiole del Soriano consuonano perfettamente quelle del Porzio, che ci piace di riferire: « Gli uomini di questo regno ancorché siano di tre sorte, plebei, nobili e baroni, sono concordemente del presente domi-