DI GIACOMO SORAKZO ')•> piedi quasi altro che le chiese parrocchiali, ed applicò tutte le entrate alla Corona; ed acciocché del tutto si estinguesse ogni memoria o pretensione che avessero detti luoghi rovinati , furono dopo bruciate tutte le scritture pertinenti a detti monasteri; dalli quali beni ne cavò il Re di entrata ducati 566,000. Ma continuando la sua volontà tanto più nello spendere, quanto più gli erano cresciute le forze , ne furono venduti di tali beni per ducali 200,000 di entrata da Sua Maestà e dal re Edoardo suo figliuolo, e donati dall’uno e dall’altro per ducati 300,000; in modo che alla Corona non è restato di rendita di tali beni più che ducati............30 in 60,000; Fu anco dal re Enrico medesimamente deliberato di spogliare tutte le chiese de’loro beni mobili, e ne cavò oltre a cinque milioni d’oro, e se ne restava dopo la sua morte, nel tempo che il duca di Northumberland era protettore, si levò tutto il resto. E perchè nelli bisogni di guerra ed altro che occorre, non soddisfacendo le entrate ordinarie, è necessario far provvisioni estraordinarie e mettere delle imposizioni, dirò solamente il modo che si è usato ultimamente, lasciando quelli che per il passato sonosi costumati; ed è una gravezza ad-dimandata sussidio , il quale si impone ai popoli a richiesta di S. M. per deliberazione del Parlamento, e si fa in questo modo: Si eleggono deputati, cosi nelle città come nelle ville, li quali mandano' a chiamar ciascuno a parrocchia per parrocchia, ed in nome del re gl’impongono e gli danno sagramelo di dir la verità, quanto sia la valuta del loro capitale, e quanto colui dice di tanto è fatto debitore, imponendolo a ragione di soldo uno per lira se è inglese , e se è forestiero di due, e se è ecclesiastico di quattro; e questa somma s’intende per un sussidio, del quale quando si fa deliberazione si fa decreto di esserne pagato uno all’anno; e se nel dire la valuta delli capitali paresse alli deputati che