DI GIACOMO SOttANZO 79 stimata inglese, cosi molto si gloria di esser nata dal sangue di Spagna, mossa dalle esortazioni predette e dagli istessi uffici fatti e dal conte Arundel e dal segretario Pit-ter, crescendo anche di giorno in giorno più la larghezza de’ partiti dell’ Imperatore, finalmente chiamato a sè il vescovo e li tre altri sopradetti, manifestò loro l’inclinazione dell’ animo suo verso il predetto matrimonio. E sebbene il vescovo da principio contradicesse, pur conoscendo l’inclinazione dell’animo di S. M., come ho predetto, s’acquetò. Ma essendo allora raccolto il Parlamento, ed essendosi intesa nella casa bassa la trattazione predetta , deliberarono di andare a S. M. , ed in nome del comune esponerle li danni che quando si maritasse in un forestiero potrebbono seguire al regno, onde erano costretti a supplicarla eh’ ella si maritasse con un inglese senza nominarle alcuno in particolare. Ma lei non solamente non diede loro grata risposta , ma non li lasciando pur finir la loro esposizione , li riprese che fossero stati cosi arditi di parlare colla loro regina in proposito di matrimonio ; pur disse eh’ ella si consiglierebbe con Dio e non con altri ; il che aggravò assai 1’ animo di ciascuno. Ma molto più quando poco dopo si intese la conclusione fatta, onde molti dei principali gentiluomini, parte per la mala contentezza di veder quel regno in mano degli Spagnuoli, parte per la poca soddisfazione della mutata religione , le feste di Natale prossimo passato, congiurarono insieme , e diedero ordine fra loro, che per li diciotto di Marzo, che era il giorno delle Palme, la sollevazione si avea a sentire per tutto il regno. Ma essendosi innanzi tempo scoperta nella parte di Cor-novaglia, dove era capo Pietro Carevv, e dappoi anco nelle parti di Kent, dove era capo Tommaso Wiat, il Carew non si potendo prevaler per altro modo , fuggi in Francia , e Wiat avendo adunati circa otto mila fanti, dopo che ebbe tirate a sè le genti che erano a Rochester per la Regina