NELL ANNO 1853 469 quelli di femmine ; monaci e monache furono pensionate ; al clero secolare si accordò un annuo stipendio. Le pensioni e gli stipendj per qualche anno non furono pagati, in causa delle strettezze in cui versava il pubblico erario, ed il clero secolare e regolare fu ridotto a vivere delle elemosine dei fedeli, tanto più che le decime erano state abolite, ed il prodotto della Cruzada incassavasi dal Governo. E qui è da sapersi che per la Cruzada viene accordata la facoltà di mangiare di grasso per tutto l’anno, eccettuati due giorni della settimana santa, a chiunque fa un’elemosina, la quale deve essere in rapporto con la sua posizione economica. Dicesi che il prodotto della Cruzada ammonti a 13 o 14 milioni di reali all’anno. Quanto all’epoca della introduzione della Cruzada in Spagna, varie sono le opinioni. Si possono vedere in tal materia le Relazioni degli Ambasciatori di Venezia. In questi ultimi anni è stato stipulato tra la Spagna e la Santa Sede un Concordato, in forza del quale debbono restituirsi al clero secolare i pochi beni ecclesiastici ancora invenduti, non meno che il prodotto della Cruzada; e resta fermo il trattamento di esso clero a carico del pubblico erario. Quanto ai monaci ed alle monache, fu convenuto che sarebbe loro continuata la pensione vitalizia. Mancano di presente i mezzi per ristabilire i conventi di uomini ; però qualche casa di Lazzaristi è stata riaperta, ignoro con quali risorse. Una missione gesuitica per le Filippino va ad organizzarsi in Madrid. Quanto ai conventi di donne, credesi di averne assicurata l’esistenza prescrivendo che in avvenire ogni novizia non possa essere ricevuta senza portar seco una congrua dote. Qual sia il decadimento della ricchezza clericale in Ispagna. può argomentarsi da questo, che l’Arcivescovo di Toledo avanti la rivoluzione godeva di un annuo reddito di 500mila duri, ed. ora non ne ha che 9 mila. Le affezioni del clero inclinano, come abbiamo detto, verso il potere assoluto, ma il suo interesse lo ravvicina aU’alluale governo costituzionale, che gli ha assicurata la materiale esistenza.