DI GIOVANNI iUICHIEL 451 molte sorte di partiti per offesa del duca; la regina non solo li laudò, ma disse che daria loro efficacissime lettere di sua mano. Ed essendole poi detto dalli medesimi, che temevano di non dover esser scoperti e impediti dal duca, perchè, intendendolo, i signori di Guisa l’averiano fatto saper al duca di Ferrara , e lui a Fiorenza , per il parentato e unione che è tra loro (1): « No, no (disse la regina), a questo io rimedierò benissimo, che i Guisi non lo sapranno, e se lo sapranno , si guarderanno benissimo di non offendermi ». Consideri ora Vostra Serenità se con questo mal animo della regina, e con l’autorità che ha, se venisse oc-casion d’offenderlo, si restasse di farlo. Ferrara, nella confidenza, non si distingue da’Francesi naturali, non solo perchè sia nato (come Vostra Serenità sa) di madre francese (2), e allevato in Francia, e per li molti onori e gran dimostrazioni avute in quel regno, ma per li molti interessi che ha, essendo pensionano del re, come è, di cinquanta mila franchi all’anno, oltre le terre che possiede in Normandia per denari prestati più tempo fa dal duca Alfonso suo avo al re Francesco; ma (quello che più importa) per esser creditore con la corona di più d’un milione e cento mila scudi , de’quali ne sono più di seicento mila di denari contati, prestati al passar di monsignore di Guisa. S’aggiunge di più l’interesse della casa sua, che senza l’appoggio e protezion di Francia, per li grandi utili che ne cava, resteria povera: intendo, così per la persona del cardinale ( che di beni di chiesa gode più di centocinquanta mila franchi all’anno, quali ha da sperare che passino per la maggior parte in don Luigi suo nipote ), come per li intertenimenti che hanno dal re li signori don Francesco e don Alfonso fratelli , suoi zii, e cavalieri dell’ orti) Alfonso II d’Este aveva in moglie Ano dal 1558 Lucrezia di Cosimo I de’ Medici, la quale mori il 21 aprile di quel medesimo anno 1561. (2) Renata, figlia di Lodovico XII.