110 RELAZIONE DEL RE DE’ROMANI via di feudi o d’altro arricchiscono e augumentano le case loro, come ha fatto il reverendissimo di Trento, e cosi quel di Passavia; la qual consuetudine di eleggere se fosse nello Stato di Vostra Serenità, so certo che oltre li detti comodi si averiano sempre vescovi buoni, dotti e santi, e che alle loro chiese fariano perpetua residenza. Li Principi secolari si chiamano tutti quelli che da burgravio inclusive in su sono signori di titolo, come è landgravio, marchese, duca e arciduca, de’quali non c’è numero alcuno determinato, perchè quante persone si trovano nelle famiglie, tanti possono andar nelle Diete, ed ognuno di essi ha un voto particolare. Soleva l’Alemagna aver più numero di principi, ma ora sono ridotti a pochi, e devono, come fa tutto il resto del mondo, ridursi in manco per le eredità, per il mancar delle famiglie e per le guerre. Di quelle case che ora si trovano, le più nobili sono la Sassonica e la Ba-varica, e concorrono pari; poi la Brunswicense, la quale se ben non ha elettore, per l’antichità del sangue non cede a Brandemburgh. Vi è poi la Casa d’Austria, che più perla grandezza delli Stati e per il molto numero delli Imperatori avuti è riputata superiore all’altre, che per antichità del principato. Sono poi Savoia, Lorena, Brabante e Dania; per alcuna parte Pomerania, Cleves, Virtemberga, Meclemburgo e Baden, che sono tutte case nobilissime, e molte altre che lungo saria particolarmente nominarle. Tutti li Principi sì-ecclesiastici che temporali hanno un voto per uno, e se uno possiede due Stati, o tre o quattro, non ha però se non un voto solo. A questi sono aggiunti per antichi privilegi quattro Abbati, li quali sono nel numero delli principi, Campidonense (1), Vaisemburgense (2), Fuldense (3), (1) Di Kemp(en nella diocesi di Augsburg. (2) Di Weissemburg in Alsazia. (3) Di Fulda nell’Assia Elettorale.