40 RELAZIONE D’ INGHILTERRA que <1 Dio, diede fede alle parole de’suoi amici, ed appunto eseguì il loro ricordo. Onde il Duca credendo di poterla aver nelle mani sempre che gli piacesse, non mutò modi con S. M. Ma avendo poi detti amici fatta considerazione a tutto ciò che poteva occorrere, tennero modo che come il Re fu per spirare glielo fecero intendere; onde allora, sebbene era di notte, se ne fuggì con sei altri in compagnia, fra’quali erano due delle sue damigelle, e si avviò verso la città di Norwich , nella quale essendole proibita 1’ entrata, si fermò poco lontano, e sebbene non aveva seco nè danari, nè altri aiuti, pure in pochi giorni radunò un esercito di circa trenta mila persone con molta abbondanza di danari, di viveri e di ogni altra cosa necessaria. E per dar forma alle cose sue si elesse anco un consiglio dei più fidati, che erano concorsi a lei. Dall’ altra parte il Duca, poco dopo la morte del Re , mandò per ritenerla, ma non la ritrovò, e nell’ istessa ora che egli condusse madama Giovanna alla Torre , secondo l’ordinario di quelli che si hanno a coronare , gli venne nuova che madama Maria cominciava ad ingrossare un esercito, e che di già in molti luoghi ella cominciava ad essere proclamata Regina. E crescendo di ora in ora gli avvisi che il suo esercito si aumentava, il Duca si risolse di andare lui medesimo a questa impresa ; ma sebbene aveva dato ordine di ammassar molta gente, però non potè mai farne più di due mila fra cavalli e pedoni, onde li signori che erano in Torre con madama Giovanna, cominciarono a star molto sospesi, tanto più che vedevano quanto la città di Londra era mal soddisfatta. Ma essendo giunta nuova che otto navi delle principali (1) si erano rivoltate dalla (1) Della flotta spedita dal duca di Northumberland a stanziare in vista della costa di SufTolk, e che dal mare procelloso era stata costretta a riparare nel porto di Jarmouth, già dichiaratosi per la regina Maria.