94 RELAZIONE DEL RE DE’ ROMANI dino (1), fece molti offici e col Signor Turco e con altri, fuggendo quanto poteva d’eseguir quanto s’era obbligato il quondam re suo marito, con speranza di mantener il figlio in regno ; esso re de’ Romani fu astretto a mandar un esercito sotto il signor di Regendorf (2) per acquistar con l’armi quello che pretendeva che di ragione gli venisse. Ma andò nel principio così lentamente, che la regina ebbe tempo d’ adunar gente per difesa, e poi far venir li Turchi alla distruzione dell’ esercito alemanno. E mi ha detto più volte il re, che il suo troppo modesto procedere in quei princi-pj , per veder se pure de plano poteva indurre la regina all’esecuzione dell’accordo già fatto, più presto che coll’armi forzarla, è stato causa di tutti li danni seguiti, dicendo che si doleva sino nel core, per bene d’ ognuno e suo, non aver con quei sei mila uomini, che subito mandò in Ungheria, assalita e presa Buda, che gli era facilissimo non vi essendo chi la difendesse. Dal qual errore successe poi la rotta del suo esercito, di modo che fu astretto ad accordarsi a mal partito, promettendo al Signor Turco, il quale dopo la rotta giunse sotto Buda, che quanto saria per lui non s’impedi-ria più in Ungheria, e procureria con li popoli che si con-tentasssero d’ aver un altro re in luogo suo : e con far questo ottenne una tregua per mesi sei, e una promessa di non esser mai molestato nelli Stati suoi ereditarj. Il quale Signor Turco giudicando poi aver miglior azione nel regno d’ Ungheria, avendo cacciato e morto il re Lodovico con giusta guerra, e vedendo che il quondam re Giovanni, al quale per liberalità sua era stato donato quel regno, li aveva poco servato la fede, dubitandosi che la regina vedova e Fra Giorgio facessero il medesimo, deliberò di asti) Giorgio Martinuzzi. Vedi la nota a pag. 131 del Tom. II, Serie I, quarto della presente Collezione. (2) Nella Relazione del Contarini abbiamo Rocchcndolf, Ser. I, Tom. I, pag. 398.