DI FEDERICO BADOERO 199 Tra quelli poi di grado minore, ma di assai maggior prudenza, esperienza e valore, si ritrova Sirlilian, ora capitano generale della lega tra il duca di Baviera, l’Arcivescovo di Saltzburg, la città d’Augusta e altre terre franche , delle quali niuno è più famoso nel paese. Vi sono ancora lo Svendi (Schwendi) e altri, a’quali si possono commettere carichi grandi. Di quelli poi da due o tre insegne, in ogni parte ne sono molti, e specialmente in Sassonia, Svevia, Alsazia e paesi de’Svizzeri. L’Imperadore non si è mai servito di alcun di loro per capo principale di tutta una impresa, nè ha fatto tutto un’esercito di quella nazione,avendo conosciuto che solo il corpo vuol essere di Tedeschi, il capo d’ un Italiano, e le gambe e braccia pur d’Italiani e di Spagnuoli. L’entrata di Sua Maestà Cesarea come Imperadore non è che di venti mila fiorini, che trae dalle terre franche, da chi cinquanta, da chi cento e da chi dugento e più, sotto nome di dare alcune qualche cosa per l’elmo, altre per la spada e altre armature, altre per li sproni e altre per il cavallo. Solevano le rendite degl’ Imperadori essere fino a Carlo IV di sessanta mila fiorini sopra diversi dazj del Reno, che furono da esso conceduti per sempre a quelli elettori che lo favorirono ad eleggere il figliuolo (Viticislao) in successore dell’impero; e perchè la donazione non poteva esser valida, fanno gli elettori all’Imperadore, che hanno eletto, affermare con giuramento di mai non dimandarli, e li predetti venti mila Baines sono assegnati in vita di Sua Maestà Cesarea al vice-cancelliere dell’ Impero e ad altri tedeschi per li servizi da loro fatti. Quando ella fece la rinunzia al figliuolo di tutti li stati (1), si riservò ventimila ducali in Spagna delle rendite de’ tre maestraggi di San Giacomo, Alcantara e Ca-lalrava, quali, volendo vivere strettamente come ora fa, gli sono abbastanza. (1) Nel 1556, del che è discorso più innanzi.