DI MARINO CAVALLI 101 chiamano città, al numero di trentadue, alcune minori di Vicenza, alcune come Bassano e alcune meno. Soleva questo regno esser alquanto più ampio che ora non è, perchè dalla banda di Misnia li duchi di Sassonia, già alquanti anni, per forza hanno occupate alcune terre, e ultimamente l’Elettore avendo ruinato un monasterio nel suo paese, il qual aveva cinque in sei mila fiorini d’ entrata in Boemia, ha pigliato possesso di quel paese che era del monasterio ; c ancorché il re con molta istanza, cosi ricercato da’ Boemi, abbia procurato ricuperar questo paese alla Corona, nondimeno non si è mai potuto far cosa alcuna. Il marchesato di Moravia e quello di Lusazia e il ducato di Slesia, fertilissimi e molto ampi paesi, sono incorporali con Boemia come membri di quel regno, e posseduti dalla Casa d’Austria. Tutti questi paesi, e Boemia ancora, come non furono mai, così ora non sono nè per arte nè per natura forti come si dice, benché sono circondati da monti e da boschi inaccessibili; ma per quelle tre fiate che da diverse parti sono stato io in quel paese, non ho veduto luogo che non si possa cavalcar e condurvi artiglieria, trovandosi alloggiamenti e vettovaglie sempre in abbondanza ; di modo che si può credere che vivino ora a discrezione de’ nemici, perchè sebben prima non avevano fortezza alcuna, avevano però una bravura nel guerreggiar e nell’armi, che è ordinaria a tutti gl’oltramontani, con la quale hanno mantenuto fin’ora le provincie loro. Al presente mo, per la delicatezza del vivere e per non esser stati esercitati già molti anni, hanno nelle guerre perso anco questa sicurezza, e in tanto maggior pericolo ora si trovano quanto che hanno senza comparazione alcuni più potenti e formidabili nemici, che mai siano stati. Per l’ordinario li grandi di questo paese vivono delle loro entrate e anco di qualche industria, li altri poi di mercanzie e usure, le quali per l’ordinario corrono a 16,