154 RELAZIONE DEL lìE BE’ROMANI che abbia in odio gravemente il padre ed il fratello di lei. Questi adunque sono li tre figliuoli del re, a’quali egli desidera di lasciar tutte le corone e Stati suoi, e finora nell’ Impero pare che il re Massimiliano abbia molto da sperare: il regno di Boemia è già assegnato a lui , e nel-l’Ungheria , se quel poco che resta non sarà dai Turchi occupato, potria essere eh’ egli fosse da qualcuno delli baroni eletto re, e per questo fa ogni cosa per esser grato alli Ungheri (1). Ma delli Stati d’Austria patrimoniali ed ereditari posso dire, come da buon luogo ho inteso, che S. M. ha voluto far la divisione di consentimento delli figliuoli nel suo testamento, per il quale lascia la provincia d’ Austria ed il paese di Lintz al re Massimiliano per essere con la Boemia confinanti; la Stiria, Garintia e Carniola, con quel che tiene in Friuli, al principe Ferdinando; il contado di Tirolo con gli altri Stati pertinenti all’Austria superiore, al principe Carlo (2). Questi fratelli dimostrano verso il padre una somma reverenza, sì come anco il padre mai non pare tant’allegro se non quando si ritrova con li figliuoli; ma conoscendo il re l’animo e l’ingegno di Massimiliano in materia della religione sente grandissimo ed infinito dispiacere; ed ha tentato ogni cosa per rimoverlo dall’ opinione sua ; e ultimamente ha fatto venir di Spagna un prete di nazione spagnuola , con grandissima provvisione , molto dotto e stimato , che fu mentre che Massimiliano stette in Spagna suo confessore, perchè ragionando trovasse a questo qualche rimedio; ma Massimiliano non vuol udirlo, nè alcuna cosa con lui vale. E quanto al resto il re suo padre (1) Massimiliano divenne re di Boemia nel 1562, re d’Ungheria nel 1563, imperatore nel 1564. (2) Cosi i diversi Codici di questa Relazione. L’assegnamento però degli Stati ai principi Carlo e Ferdinando ebbe luogo inversamente a quanto qui è detto.