204 RELAZIONE DI CARLO V. differenza dal re de’ Romani, il quale finché vive l’Impera dorè non ha giurisdizione alcuna, ma in assenza di Sua Maestà Cesarea opera secondo le commissioni lasciategli, e dopo la sua morte ha autorità d’Imperadore in quella provincia fino che sia in Italia coronato. Ogni volta che nella diocesi di Magonza la morte dell’ Imperadore o re de’ Romani viene accertata , l’arcivescovo di detta città ha obbligo in un mese d’intimare con lettere patenti agli Elettori, che in tre mesi tutti si debbano ritrovare o mandare a Francoforte lor commissarj; e non Io intimando, possono da loro stessi ridursi ed eleggere l’Imperadore o il re de’Romani . E questo è quanto m’ occorre dire della corte di Sua Maestà come Imperadore, che quanto alla privata non ho che dire se non che dopo la partita sua per la Spagna la tiene non a modo conveniente di quella dignità, ma di piccolo signore , perchè tra tutti possono essere al numero di trenta ; e dal maggiordomo e uno che legge a Sua Maestà la Bibbia e l’istorie, e dal segretario in poi, gli altri sono di bassa condizione. Considerando ora qual sia la disposizione dell’ animo tra P Imperadore e tutti i suoi congiunti di sangue, dico in prima che quelli della casa d’Austria sono al presente venticinque, dei quali due naturali. Ha, cioè, S. M. Cesarea un figliuolo (Don Filippo), che è re di Spagna, e tre figliuole, una regina di Boemia, l’altra principessa di Portogallo e la terza duchessa di Parma, che è naturale; due nipoti figliuoli del re , P uno che è principe di Spagna, P altro naturale (l); un fratello, che è il re de’Romani, con tre nipoti, de’quali il primo è il re di Boemia, genero di S. M. Cesarea, il secon-l’arciduca Ferdinando, il terzo l’arciduca Carlo, e nove figliuole, delle quali sei sono donzelle e tre sono maritate, (I) Qui e più innanzi il Badoero cade in un equivoco, perchè il Urlinolo naturale, al quale accenna, non era di Filippo II, ma di Carlo V, ed era Jt>. Giovanni d'Austria, divenuto poi celebre per la vittoria di Lepanto.