282 RELAZIONE 1)1 FILIPPO II. Vostra al presente esser meglio di me informata. Di capitani non v’ è uomo alcuno di considerazione, e di gente di poco carico non ne farò menzione ; ma nella città di Cremona ve ne sono di miglior qualità e in buon numero, specialmente delle famiglie Treschi e Picinardi. Di quelli che non sono dello stato servono a Sua Maestà il Castaldo e Cesare da Napoli, della qualità de’quali, per esser loro già tant’anni stati capitani con carichi grandi e in tante fazioni, non fa bisogno che io parli, specialmente parte non essendo, parte non volendo loro essere adoperati se non in un certo modo, non trovandosi di grado nè di provvisione trattati di gran lunga come saria il loro desiderio. Trae S. M. d’entrata ordinaria dalli dazi del vino, fermento e carne ducati trecentomila , e dall’ estraordinario , quasi fatto ordinario, delle tasse sopra le teste, fuochi, macine, decime e annate, più d’altrettanti un anno per l’altro; ma alle spese che si fanno ordinarie nel governatore, consiglieri ed altri ministri, nel senato, capitano di giustizia ed altri capitani ed ufficiali, nel capitano generale, consiglieri della guerra, genti d’arme, leggiere, fanteria, fortificazioni , pensioni e obbligazioni fatte a diversi, non sono bastanti esse rendite con altrettante appresso. Il clero è grande e ricco, e può avere in tutto d’ entrata quattrocentomila scudi. Li vescovadi, oltre 1’ arcivescovado di Milano, sono sette, ma non molto ricchi, perchè non passano quattromila scudi ; le abbazie sono poche , e poche F entrate; ma i benefizi de’canonici sono molto ricchi. Fra le principali famiglie di signori sono i Visconti, che possono avere tra tutti cinquantamila scudi d’entrata , i Borromei quarantamila, i Trivulzi altrettanti ; e sono molti altri con titolo di conti e con entrata di due fino a diecimila scudi Li ministri pubblici e gii aderenti loro sono di animo assai ben disposti verso S. M., e favoriscono tutte le cose