194 RELAZIONE DI CARLO V. La forma loro è dissimile molto da queste d’Italia, cioè più corta, larga e rotonda, però non bella da vedere; la poppa e la prua sono alte molto; le carene quasi piatte, e pescano poco per cagione dei banchi che si trovano in quei mari, e perchè meglio resistono all’onde grandi dell’oceano. I porti però sono Sicuri, e li marinari mostrano la virtù loro nei tanti viaggi che fanno per il Portogallo, Fiandra e Francia, e poco sono da’corsari insidiati, usando, come ho predetto , gran numero di navi andare insieme. Da un gentiluomo inglese, che fu per il re Enrico d’Inghilterra ambasciatore a quello di Danimarca e poi allo Impera-dore, intesi che il re di Svezia si ritrova quindici corpi di galere ben armate, che furono fabbricate da’ sudditi della Serenità Vostra, nelle quali sta il suo tesoro, che si dice essere dieci in undici milioni di tallari, oltre 1’ altre cose preziose, per sospetto del re di Danimarca (1). Considerando ora quelli che abbino condotto o siano atti per condurre eserciti o gran numero di genti a cavallo o a piedi, con far menzione delle teste coronate fino a quelle del popolo, dirò in prima che non vive oggi nè principe nè signore di qualsivoglia grado in così gran provincia, che possa meritare il nome di gran capitano ; e perchè possa essere più chiaramente inteso quello che ognuno vale, dirò per conclusione i carichi avuti e i successi delle cose loro. Di quattro re che sono nella Germania, cioè de’ Romani, di Boemia, di Danimarca e di Svezia, niuno, per necessità grande che abbia avuto, ha voluto il carico de’proprj eserciti, ed a tanti che il re de’ Romani ha mandato in (1) Re di Danimarca era nell’anno di questa Relazione Cristiano III, nipote di Cristiano II deposto fino dal 1523 e tenuto prigione fino alla sua morte, che intervenne nel 1559. Re di Svezia era Gustavo Vasa, il quale nel 1521 aveva sottratta la sua patria alla dominazione Danese; onde i sospetti, cui qui allude l'ambasciatore.