DI PAOLO TIEPOLO 157 Questa corte è poi fatta maggiore ila molti signori e nobili delli paesi nelli quali S. M. si trova. Li principali ufficj della corte sono cinque : il primo di maggiordomo, che vaca dal 45 in qua dopo la morte del sig. Leonardo di Felz ; il secondo di gran cancelliero , che ancora vaca dopo la morte del Cardinale di Trento predecessore del presente Cardinale, non avendo il re trovato persona nobile e sufficiente, alla quale potesse con sicurtà fidare questo onorato ed impotente carico ; però lo fa esercitare adesso al dottor Jonas chiamandolo vicecancel-liero, persona ben intelligente e pratica come quella che prima d’ ora lungamente si è esercitata in questa sorte di maneggi pubblici con l’Arcivescovo di Magonza e poi con questa Maestà. È nato in Ulma non nobilmente, e perciò non è molto stimato, oltre a che ultimamente, essendo morta sua moglie di poco più d’un mese, ritrovandosi uomo di cinquantacinque anni e più, con grandissimo riso di tutta la corte ha presa una giovinetta per moglie molto bella di diciotto anni, figliuola della lavandara del re. 11 terzo ufficio è di maresciallo, che ha cura di giudicar la corte in tutte le differenze che nascono, nel qual ufficio si trova il sig. Giovanni Transen (1) cognato del Cardinale di Trento, e barone del contado di Tirolo ; però al presente egli viene a essere il primo nella corte per dignità, al quale il re darà, come si crede, 1’ ufficio di maggiordomo. Egli è tenuto per uomo di mediocre giudizio ed intelletto, ma che più d’ ogn’ altro abbia atteso al beneficio del re e manco al suo particolare, onde ha acquistato tanta grazia appresso S. M. che io non credo che alcuno gli vada innanzi. Il quarto ufficio è di maggior cameriere (2), nel quale (1) Cosi si legge nel nostro codice, e cosi in quello della Relazione Contarmi ( Ser. I, Tom. I, p. 453 ), ma sulla fede del Litta ( Famiglia Ma-drucci ) leggasi Trautson. (2) Di quest'ufficio tace la Relazione Contarmi del 1548 (Ser. I, Tom. I), dove sono detti esser quattro soli i principali della Corte di Ferdinando.