42tj RELAZIONE DI FRANCIA E tanto è penetrata innanzi questa contagione, che ha abbracciato ogni sorta di persone, e, quello che parrà strano , etiam le ecclesiastiche , non dico solamente preti , frati e monache, che intrinsecamente pochi monasteri sono che non siano corrotti , ma li vescovi , e molti delli principali prelati, ancorché esteriormente non si vegga finora faccia di mutazione, e fin qui, per causa delle rigorose esecuzioni, non si sian mostrati altri che gente popolare, che, dalla vita in poi, hanno avuto poco altro che perdere, dove gli altri di maggior condizione, per paura della perdita de’ beni insieme con la vita, sono andati un poco più riservali. Ma intrinsecamente Vostra Serenità sappia che, dalla plebe e popolo minuto in poi (che è quello che si vede certo con gran fervenza e devozione frequentar le chiese e continuar li riti cattolici), tutti gli altri han nome d’ essere contaminatissimi, e li nobili più che gli altri, special-mente quelli che sono da quaranta anni in giù ; che se ben molli di loro non restano d’ andar alla messa e di far esteriormente quelle cose che fanno li cattolici, tutto è per apparenza o per paura. Però, quando sanno ó pensano di non esser considerati, si ritirano, e fuggono la messa sopra tutto, e le chiese più che possono ; e tanto più liberamente adesso, quanto che, dopo conosciuto che col metter in prigione e col gastigare e col bruciare, non solo non si rimediava, ma si disordinava più, fu deliberato che non si procedesse più contro alcuno, eccetto che contro a quelli che andavano predicando, seducendo e facendo pubblicamente le congregazioni e le assemblee ; gli altri si lasciassero vivere. Onde ne furono liberali e cavati di prigione, di Parigi e di tutte le altre terre del regno , un grandissimo numero, che rimasero poi nel regno, predicando e parlando liberamente con ognuno, e gloriandosi che avevano guadagnato la lite contro li papisti; cosi chiamavano e chiamano li loro avversarj. In modo che , restando ciascuno ,