DI FEDERICO BADOERO 263 sidj che tiene nel regno e in Africa , e nelle pensioni che dà a diversi, le quali spese tutte vanno quasi al pari con 1’ entrate. L’ estraordinarie poi sono e maggiori e minori, secondo gli accidenti. Ha la Spagna sette arcivescovi e quaranta vescovi , molte abbazie e tre principali ordini di cavalieri, San Giacomo, Alcantara e Calatrava, e la rendita di tutti insieme è un milione e dugentomila scudi. L’ arcivescovo di Toledo è il principale in dignità, ed avanza di gran lunga d’ entrata ogni altro di cristianità, avendo un anno per l’altro centocinquantamila scudi. Non usa il re di dar tal grado a signori graifdi, sì per quello che potessero macchinare contro la corona, sì perchè conferendo tal benefìcio a persona di mediocre condizione, può, come fa spesso, senza alcuna difficoltà trarne da trenta in quarantamila scudi 1’ anno (1). Li signori titolati sono sessantaquattro : di questi sono undici duchi, dieci marchesi e quarantatrè conti. Tra i duchi di maggior ricchezza è il Contestabile , che ha d’ entrata centomila scudi all’ anno ; quello di Medina Sidonia ottantamila e quello di Albuquerque quarantamila ; gli altri n’ hanno poco più o poco manco trentamila, eccetto due o tre soli, che non passano quindicimila. De’ marchesi il principale è quello di Vigliena, che ha la somma di quaranta-mila scudi ; gli altri, sette in ottomila ; e tra i conti quello di Benavente è il principale, che n’ha quarantacinquemila, e gli altri da quattro fino in dieci mila. In gran parte le sentenze di questi feudatari si devolvono alle cancellerie, le quali ho nominato. Nel regno d’Aragona non vi sono signori di così gran titoli e così ricchi come i Castigliani, ma solamente conti, (1) All’epoca della presente Relazione era arcivescovo di Toledo Don# Juan Marlinez de Siliceo.