116 RELAZIONE DEL RE DE’ROMANI dissima, e di sorte che sino al venerdì santo si teneva per disperata; pure il sabato, vedendo luterani non poter ottener più, contentaronsi ad ogni cosa. Non replicherò altrimenti il tenor di questa scrittura perchè io la mandai già a Vostra Serenità. Quando dunque piacque a Dio, fu concluso di far la guerra contro Turchi in Ungheria, e più oltre se si poteva, con 40 mila fanti, e 8 mila cavalli per tre anni, essendosi obbligato il Re dar delli suoi Stati cavalli 10 mila con quelli d’ Ungheria, e tener nel Danubio un’ armata di 10 mila uomini, e dar cento pezzi d’ artiglieria fornita, e provveder a tutto 1’ esercito di vettovaglie abbondantemente, confermando per questi tre anni, e cinque altri dopo, la pace fra loro Germani per ogni differenza sotto pena del bando Imperiale, e lì in Spira furono sborsate molte migliaia di fiorini per il Generale e altre spese necessarie, essendo stata questa deliberazione tanto onorevole, e la maggiore che abbia mai fatta l’impero; perchè se ben altre fiate ha deliberato tanto, come fu 1532, nondimeno s’intendevano 40 mila paghe, ed ora fu chiarito che fussero 40 mila fanti in essere, che importa per li conti fatti 80 mila paghe. Non si meravigli dunque V. S. se di essa per tutto, e da me e dalli altri che vi si trovarono, a quel modo ne fu scritto, perchè vedendosi che ad una così brava deliberazione si diede così presto e pronto principio da tutte le bande, non si poteva imaginar alcuno che tante forze con tante comodità non potessero far onorevoli imprese ; e però se ne sperava frutto grandissimo. Ma si può ben dir che essendo riuscita la cosa come riuscì, l’impero abbia mostrato in questo incomparabile impotenza, perchè non so qual signore o principe del mondo con tanto esercito e spesa potesse far sì poco come fece lui. La qual riuscita però fu profetata dalli nunzi Francesi, che vennero a Spira, con un’ orazione fatta alla Dieta ; ma perchè furono tenuti sospetti, e che