406 RELAZIONE DI SPAGNA strò aver gratissimo questo officio, come io scrissi, e si poteva ben comprendere etiam per i movimenti che se ne dilettava, e ben due volte replicò che era buono per l’uno e per l’altro che ognun sapesse questa mutua corrispondenza. Ma oltre di ciò parlando S. M. con li suoi del consiglio , ove era etiam il sig. Antonio Doria e don Alonso d’Aguilar, che dorme nella sua camera ed è molto amico mio, laudò 1’ officio da me fatto , e disse parole di Vostra Serenità molto amorevoli ed onorate ; e mi sono state d’un medesimo tenore riferite da monsignor d’Arras e dai sopraddetti Doria e Aguilar, separatamente l’uno dall’ altro. Poi a tutta la Corte è piaciuto veder una tale ambasciata di Vostra Serenità a rallegrarsi delle felicità del re, e l’han riputata onore e favore a Sua Maestà. Mi fu amorevolissimamente corrisposto da tutti li signori consiglieri e dalle duchesse di Parma e di Lorena con parole affettuosissime. Poi il dì eh’ io mi partii da Gand, Sua Maestà mi mandò una lettera, che è stata letta, e mi par che il suo secretario usò una grande inezia a far lettera di credenza ; e S. M., nel tuor commiato, due volte mi disse che m’incaricava molto di dir a V. S. della benevolenza ec., e ne parlò con grande affetto ed allegrezza. Qui è il fine della legazione e della Relazione ancora, e non vorrei già essere stato molesto a V. S. Ma so ben che non le sarà molesto intender che il nome di questo Eccellentissimo Dominio è in somma venerazione a tutte le nazioni, e eli’ io ho trovato a quella corte la fama del cla-rissimo messer Michele Surian tanto onorata, quanto non saprei dir con parole, con grande onor di V. S. Ho trovato il clarissimo messer Paolo Tiepolo tanto amato e accarezzato da tutti, che ognuno lo onora per la sua cortesia, gentilezza e bello ingegno e spesa che fa onoratissima con onor di V. S. e sua grande jaltura in vero, e merita esser aiutato perchè possa continuar nel servizio di V. S. e re-