DI GIACOMO SORANZO OJ similmente di scarlatto, e S. M. vestita in abito regale senza la corona vi interviene, e tutti insieme vanno alla chiesa, ove si canta una messa solenne dello Spirito Santo, e poi Sua Maestà va a sedere nel luogo preparato per essa nel Parlamento, ed ivi, presenti quelli che hanno ad intervenire nell’ una o nell’ altra camera , per il gran cancelliere , il quale al presente è il vescovo di Winchester, si fa una orazione in proposito di quello che si ha a trattare nel Parlamento; ma per lo più suol dire in generale che si tratteranno materie pertinenti al beneficio del regno. Il giorno poi susseguente si riduce la casa bassa, e elegge un procuratore e avvocato , addimandato il Speaker, e poi ritorna il re nel Parlamento per udirlo, il quale suole anche lui fare un’ orazione con parole comuni e generali, e le Case danno principio a ridursi ciascuna da per sè ; dove a ciascuno che vi interviene è permesso di portar quelli ricordi in iscrittura che gli paresse utile, e si danno al banco, il quale li registra, e poi si trattano tre fiate, non un giorno dopo l’altro immediatamente, ma con interposizione di tempo, e quando si è per fare qualche deliberazione si dimanda alla Casa se la proposizione piace, e ciascuno risponde o sì o no ad alta voce, e conoscendosi largamente la opinione della maggior parte, quella è deliberata ; ma se si odono molti a dire sì, sì, ovvero no, no, allora parendo il voto dubbio, si dice che quelli che approvano la proposizione fatta vadino in tal parte, e quelli che non la vogliono stiano alli luoghi loro, e numerati quelli dell’una e dell’ altra parte, il maggior numero vince, e fatta la deliberazione o nell’una o nell’altra Casa subito si manda all’altra, dove medesimamente si tratta; e non essendo là annullata, ma essendo confermata, si riserva sino al fine del Parlamento, e si presenta al re 1’ ultimo giorno che ha a terminare esso Parlamento, nel quale Sua Maestà ritorna, e quelle deliberazioni ivi fatte, che gli pare di approvare,