DI MARINO CAVALLI 115 molte rapine e violenze, che aulicamente nell’ Impero si facevano, fu forza che si costituisse un giudizio, al quale ogni offeso potesse aver ricorso, e così elessero una Rota di ventiquattro dottori, che perpetuamente risedessero nella città di Spira, a’ quali danno fin 800 fiorini 1’ anno di provvisione per uno, cavando questi denari per estimo ovvero per carati da tutta Germania, perchè anco tutti li Stati per porzion loro, vacando questi giudici per tempora, ne eleggono degli altri. E perchè fra gli Elettori, se bene due sono luterani, Sassonia solo è Smalcaldo, e nel resto delli principi pochissimi sono di detta lega, e le comunità nel promuover questi dottori non hanno autorità alcuna ; però quasi tutto quel giudicio è in mano de’ cattolici, il quale avendo tanta autorità quanta ha, che è superiore alli giudizi dell’ Imperatore, che non può impedir il proceder suo, però pare a’ luterani aver grandissimo disvantaggio , e perciò provano con tutte le forze loro di distruggerlo. E perchè in questa seconda dimanda tutti li Protestanti furono uniti, e pareva che avessero più ragione che nella prima, essendo conveniente che li giudizi sieno sinceri d’ ogni affezione, fu ottenuto che nella visita che si fa per ordinario di questa Rota, un Elettore cattolico e un luterano, e così un principe un conte e una città per parte, trovando vere cause e giuste opposizioni alli dottori, riferissero a Cesare, il quale con loro avesse a provveder secondo il bisogno. Terminata questa ragione, sorsero altre difficoltà, come fu delli estimi, delle immunità di molli, del modo del far la gente, del dar forma all’ esercito , le quali con qualche fatica furono accomodate ; ma quella dichiarazione concessa a’ luterani dal-l’Imperatore nel partirsi da Ratisbona del 1541 (I) fu granfi) Cioè, che malgrado le proposizioni in contrario ili una parte della Dieta , si rimanessero i luterani nel pieno possesso di lutti i privilegi, che erano stati loro accordali sino a quell’ epoca.