DI GIACOMO SORANZO 41 j obbedienza del Duca ad essa madama Maria, e che le aveano dato e munizioni e artiglierie, si risolsero del tutto di uscir dalla Torre, e ridotti in casa del conte di Pembroke, deli-f berarono di far subito proclamare madama Maria regina , e far che madama Giovanna restasse in Torre prigioniera, e similmente mandar ordine perchè il Duca fosse ritenuto. La proclamazione di S. M. fu fatta allora, che fu alli 19 di Luglio 1553, e fu intesa con molta allegrezza dai popoli, facendo con campane, fuochi e gridi tanta dimostrazione , che maggiore non si potrebbe avere veduto. Cosi S. M. in quelli pochi giorni mise fine all’impresa, e poi alli 3 di Agosto susseguente fece la sua entrata in Londra con cavalli mille, ||e fu incontrata da tutti gli ambasciatori, come feci anche iio, che, per onorare la Serenità Vostra, le andai incontro dieci miglia discosto da Londra con cavalli centocinquanta, e alli 22 di Agosto S. M. fece tagliare la testa al Duca suddetto, nel luogo consueto, sopra un palco posto nella piazza della Torre, ed il giorno primo di Ottobre fu poi coronata dal vescovo di Worcester; il che fatto, subito fece convocare il Parlamento, e subito furono annullate le disposizioni già fatte ad istanza del Re suo padre riguardo piai divorzio colla regina Caterina, e perciò restando il matrimonio valido, S. M. restò anche lei legittima figliuola, e per conseguenza madama Elisabetta bastarda, essendo nata vivendo la predetta regina Caterina. Da quel giorno in poi molto dissimili si videro i fa-; vori e le dimostrazioni della Regina verso di lei; perciocché i siccome fino a questo tempo l’aveva onorata con ogni sorte di onore, e specialmente avendola sempre a mano quando usciva in pubblico, cosi poi mostrò con ogni segno di tener poco conto di lei. Dal che commossa Sua Eccellenza, domandò licenza di poter andare ad un suo palazzo in paese; e benché non fosse opinione di alcuno che Sua Maestà gliela dovesse concedere , pur lei gliela concesse ; ma seguita la Voi. Vili.