DI MICHELE SORIANO 347 E parendo al re di troppo gran danno debilitar gli altri suoi regni per sostentar quello stato, fu consigliato a tentar due cose , l’una di far la pace col re di Francia, l’altra di far lega con la S. Y., perchè la pace liberava S. M. dalla spesa e dal fastidio della guerra, lo stato dal pericolo, ed i popoli dalla ruina ; la lega poi gli accresceva riputazione, e forse allo stato sicurtà ed a nemici sospetto. Ma la lega, ancorché siano stati fatti molti offizj con la S. Y. e qui ed alla corte, non si trovò però mai verso di poterla mettere in negozio. La pratica della pace riuscì in una tregua , la quale siccome fu fatta e trattata da ministri di poca autorità, così durò pochi mesi (1). Onde mancando la speranza dell’ una cosa e dell’ altra, fu necessario risolversi a provvedere alla difesa di Milano in quel modo che fu discorso da D. Ferrante. E con quest’ordine fu mandato il duca di Sessa (2) a quel governo, ed a conto delli ducati cinquanta mila al mese che s’ han da provvedere, ebbe lettere per Genova per molta somma con promessa di mandargli il resto di tempo in tempo. Ma per questo non si sgravarono li popoli, anzi il duca ebbe ordine di tentare due altre vie per cavar denari, come scrissi ; l’una fu di rivedere la descrizione delle anime per causa della imposizione del sale, che già fu messa ad un tanto per testa ; l’altra di ridurre li popoli dello stato di là dal Tesino e del Piemonte a pagar li soldati delle guarnigioni per quattro o sei mesi dell’ anno, o quel più che si potesse ; la qual cosa fu trattata altre volte nel tempo dell’imperatore , e fu ritrovata impossibile , perchè le gravezze di quei paesi importano più che non importano l’entrate di (1) Fu stanziata questa tregua il 17 ottobre del 1558 e prorogata sino al gennaio del vegnente anno. (2) Consalvo Ferrante di Cordova, quello che più tardi fece desistere Filippo li dall’intendimento d’instituire in Milano l’inquisizione all’uso di Spagna.