1)1 GIOVANNI MICIIIEI. 455 la guerra, insieme con tutte le altre occasioni di spese, le maggiori che potessero avvenir in quel regno ; per tanti matrimoni de’ figliuoli e figliuole e sorelle dei re, conclu-sion e giuramento di pace, morte e esequie di re, sacri e coronazion di nuovi re, con tanto concorso di principi e signori e ambasciatori di tutte le parti, oltre li gentiluomini forestieri , che ben la casa mia 1’ ha saputo. Però se in tante occasioni io non 1’ avessi servita ed onorata nel modo che appartiene alla grandezza e meriti suoi, con averci messo, insieme collo spirito, tutto quel poco che ho potuto del mio, e de’ miei fratelli ( che reputo però sia stato molto rispetto allo stato nostro , non essendomi mai stato dato da Lei, nel corso di sette anni che 1’ ho servita in tre legazioni, aiuto di sorte alcuna, come è stato ad altri), sia contenta di riguardar non all’effetto , che è stato debolissimo, ma alla volontà e buona intenzion mia, della quale 1’ assicuro che, quando fosse pareggiata, non potria mai esser superata da alcuno. Venne per successor mio il clarissimo M. Michele Suriano con grande e onoratissima famiglia, tale che non so se basteranno le facoltà sue senza 1’ aiuto di Vostra Serenità, a poterla sustentare ; e fu presentato da me al re , alla regina, e a tutti gli altri principi, da’ quali fu ricevuto come apparteneva al grado che rappresentava ; e tanto meglio quanto che già erano informati delle qualità sue : e già s’ era messo in tal opinione, che mi trovai presente quando il Cardinal di Tornone gli fece questo onor di dirgli che spesso ricorreria al consiglio ( così disse ) e parer suo, come a senator di quella esperienza e prudenza che lo teneva , per valersene in molte cose pertinenti all’ amministrazione di quel regno, e particolarmente nella religione. E son certo che non solo avrà sostentalo, ma con molta laude accresciuto questa opinione. Piacque, Serenissimo Principe, al re di felice memoria onorarmi, secondo il solito de’ principi, nella mia partita