DI MARINO CAVALLI 121 per l’artiglieria allora si facevano e si mandavano a cercar da altri, quando bisognava mandarle al campo; delli cavalli d’Austria, perchè li denari furono spesi in altri debiti estraordinari , non si poteron mai metter insieme più di 2000 , di modo che nessuna cosa riuscì bene , se non le vettovaglie e l’artiglieria. Pur se con tutto questo vi fusse stato buon governo e buoni capitani, non essendo venuto esercito turchesco all’incontro, come non ne verrà, si avrebbe potuto far assai. Al lin di giugno, non volendosi più tardare, fu fatta la mostra delli Tedeschi, li quali furono nominati per persone pratiche, contando le file delle battaglie per 30 mila e più; la gente d’armi non fu veduta perchè era alloggiata per le ville, ma si disse che erano 5 mila, sì come poi alli 10 di luglio, che l’esercito partì per Ungheria, fu stimato certo che fussero. Il Generale marchese di Brandemburg diede un poco di buona speranza di sè con certe provvisioni che fece, e alcuni ordini che pose nell’esercito; ma creda Y. S. che le genti di quel paese possono ben far ordini, provvedere e consultar quanto lor piace, ma è impossibile poi l’eseguire la parte presa nelle deliberazioni; e però nell’avvenire quando sentirò in Germania, in in Boemia e in Ungheria, se pur questi ultimi potranno più deliberar cosa alcuna, esser stato concluso di far tanto e tanto, io crederò sempre per ordinario la metà manco , della qual poi per altri disordini e dappocaggine spererò pochissimo, quando però non fussero retti da altri che da Alemanni. Io non tedierò V. S. in dirle com’ era ordinato e partito questo esercito, e che stipendi si dessero, perchè da altri lo può meglio aver inteso; solo le dirò che avendo gli uomini d’arme, che hanno un cavai solo, scudi dodici al mese, e i leggieri otto, e li fanti tre, con una infinità di soprapaghe , che importa quasi scudi quattro e mezzo il mese , vien ad esser la spesa di un esercito alemanno quasi intol-Vol. Vili.