400 RELAZIONE DI SPAGNA pratico; il sig. Vespasiano Gonzaga, giovane savio e che si è fatto onore assai ; il duca d’ Urbino trattenuto benissimo con le genti pagate, e che non può esser comandato da alcuno se non dal re ; il conte Sforza Santa Fiora buon soldato ; Marcantonio Colonna, e qualche altro del Regno mediocri. Nei Paesi Bassi ha tutti li nominati, ma non da carico generale: il conte d’Egmont si è fatto tanto grande e in tanto credito, che non vuol cedere nè al principe d’Oranges nè al duca d’Arschot; ed è fatto grande più con la buona fortuna che con la virtù militare, della quale li altri ne hanno forse manco di lui. Questi ponno esser i capitani da guerra, o generali o da carico d’importanza, del serenissimo re Cattolico: e fin qui il duca di Savoia è stato sempre generale in quei paesi, ma ora ha da star neutrale; e s’io debbo dir il tutto, Sua Altezza, che così si fa nominare, non ha acquistato grande onore di queste imprese. Visto de’capi, dirò de’soldati brevemente. Ha il re una miniera d’uomini in Spagna, pazienti, forti dell’animo e del corpo, disciplinabili, atti alla campagna, al cammino, alli assalti, alle difese , ma sono tanto insolenti e rapaci della roba e dell’onor delli uomini, che è dubbio se questa brava gente abbia dato più utile o più danno ai suoi signori da parecchi anni in qua; perchè sì come sono stati causa di donarli delle vittorie, così hanno fatto perder loro di molti cuori e volontà de’popoli col maltrattarli; e il cuor de’sudditi è la maggior fortezza che abbia il principe. Gran difficoltà è stata tra il re e i signori de’Paesi Bassi: il re voleva lasciar da tre mila Spagnuoli nelle piazze di frontiera, e quelle genti non li vogliono a patto uiuno , e se restassero sariano tagliati a pezzi, ovvero alienariano dal re gli animi di quei popoli, e potriano esser causa di qualche gran travaglio di S, M. Ma li Spagnuoli sono ben cono-