92 RELAZIONE DEL RE DE’ ROMANI ogni dependenza le cose de’ vicini faccia 1’ uomo nelle operazioni sue non solo savio ed avvertito, ma nel negoziare e preveder di lontano lo faccia essere come indovino ; di modo che m’induco a creder per certo, che sì come la maggior parte delli errori e più dannosi nelle deliberazioni procedano da non saper bene le forze e il modo del governo degli altri, nè quanta speranza e fondamento sopra quelle si possa fare, così il saperlo ed intenderlo minutamente sia di estrema utilità, e sicura cagione di non commetter mai errore. E perchè la Serenità Vostra e 1’ EE. VV. in queste cose sono giudici e parte , essendo esse quelle che deliberano e di chi si tratta l’interesse, però le si degneranno quietamente, e come si conviene alla gravità e grandezza d’ un tanto Senato, udir per il servizio suo quello che della legazione mia ho deliberato ed eletto di dire, perchè esso non può nè deve peregrinando per il mondo veder lui questi maneggi come vanno ; onde è forza che da noi altri ministri e servitori suoi, li quali con non piccole fatiche e incomodi andiamo raccogliendo queste cose, gli siano riportate, ed esso deva avidissimamente udirle e prudentemente considerarle. Ha il re de’ Romani ragione sopra il regno d’ Ungheria per conto della regina sua consorte (1), la quale nel confi) Per le cose qui e più innanzi discorse dell’Ungheria , veggansi le Relazioni già da noi pubblicate del Giustiniani ( an. 1541, Serie I, Tom. II) e del Contarmi (an. 1548 , Ser. I, Tom. I). Qui ripeteremo soltanto, per aiutare la memoria del lettore, che fra Ladislao VII, re d’Ungheria e di Boemia, e Massimiliano I, avo di Carlo V e di Ferdinando, fu concluso un doppio parentado, di Anna figlia di Ladislao con Ferdinando, e di Maria sorella di Ferdinando con Lodovico figlio di Ladislao, promettendosi scambievolmente le parti la reciproca successione degli Stati, dove l’una o l’altra linea venisse a mancare. Morto nel 1526 il re Lodovico senza figli, restava, in virtù dei patti, a Ferdinando la successione di quello. Ma Giovanni Zapol, vaivoda di Transilvania, e già tutore di Lodovico, intese di contrastargliela, e fu esso da alcuni magnati incoronato re. Dopo lunghe vicende, nel 1538, fra lui e Ferdinando fu concluso un trattalo, pel quale esso Giovanni regnar