338 RELAZIONE DI SPAGNA occorse in tempo del re Ferrando e dell’imperador Carlo V molte volte, che sono istorie note a tutti e lunghe a recitarsi (1): ma a questi tempi tutto il regno è quieto, poiché è unito all’obbedienza d’un re solo nato in Spagna, amato da tutti, fautore della nazione spagnola sopra tutte 1’ altre, e perchè non è alcuno al presente di sangue regio, il quale movendo gli umori vecchi potesse sollevare il regno contro il governo presente. È divisa la Spagna in due membri principali: 1’uno è Castiglia con li regni aggiunti di Leon, Galizia, Andalusia, Granata, Toledo, Murcia, ed oltre questi Navarra; l’altro è Aragona con Valenza e Catalogna, dal quale dipende Maiorca e quelle altre isole, e li regni di Napoli , Sicilia e Sardegna, siccome da Castiglia li stati d’Africa e le Indie. Pretendono gli Aragonesi d’ esser liberi e governarsi da loro come repubblica, avendo il re per capo, il quale perciò non succede nel regno se non eletto da loro, e conservano questa loro libertà con tanta gelosia , che contendono per ogni minima cosa perchè il re non prenda maggiore autorità sopra di loro, ed impediscono anco senza bisogno le cose che non dovriano, in modo che soleva dire la regina Isabella, eh’averia messo conto al re Ferrando suo marito che il regno d’Aragona si ribellasse, perchè ricuperandolo potesse metter leggi a modo suo: ma il regno di Castiglia è governato da consiglieri e ministri che mette il re, perchè l’autorità sua è suprema nelle leggi, nelle entrate, nelle grazie, nella giustizia, nella morte e nella vita. Ma tutti li signori sono privilegiati in modo, che non hanno altro obbligo, che servire il re alla guerra a sue spese per la difesa di Spagna solamente: e quando Carlo ha voluto rompere i loro privilegj, ha avuto tutti i grandi contrari, ed (1) Veggasi la nota a pag. 2G5.