82 RELAZIONE d’ INGHILTERRA voluto li Signori del Consiglio, il che è anco dichiarato in uno delti capitoli. Si può adunque credere che sopra tutte le cose egli farà professione di osservar la capitolazione , almeno in questo principio, la quale essendo tutta a grandissimo favore e benefìcio degli Inglesi, confermata anco dal Parlamento, senza dubbio mantenendo quella non darà occasione di tumulti. È anco da pensare che con diverse occasioni si sforzerà di beneficare li grandi, senza li quali diffìcilmente il popolo potrà mai far cosa buona, e praticandoli col tempo non avrà gran difficoltà a conoscer 1’ a-nimo loro, e ne creerà degli altri, li quali conoscendo il loro onore e la loro utilità da Sua Altezza procureranno il suo beneficio ; e contro quelli che non vi assentissero, con destrezza non mancheranno mai di provvedere. Si può anco credere che principalmente attenderà a mettere nelle fortezze degli Inglesi, li quali immediatamente si possa persuadere che dipendono dalla sua volontà. Queste e assai altre provvisioni potrà fare, le quali gli potriano tornare in beneficio, ma il principale sarebbe se la Regina ingravidasse, il che importerebbe tanto, che questa sola speranza è sufficiente a tener quelli popoli in freno. Dall’ altra parte essendo facilissima cosa il sollevare un tumulto in quel regno, non solamente quando qualche principe d’ autorità fosse capo, ma anco senza, non è dubbio alcuno che Sua Altezza non sia in continuo pericolo , essendosi veduto per esperienza che anche li re naturali sono spesse fiate stati quasi oppressi in queste sollevazioni ; onde senza dubbio è da temere sempre che S. A. non incorra in qualche travaglio, e massime essendo così poca fede in quelle genti come è, che nè i beneficj nè altra cosa può mai fare che si possa esser certi della loro volontà. Col re Cristianissimo al presente sta S. M. in buona pace, sebbene si vedono molte occasioni, che la potrebbono disturbare, e specialmente qualche cosa che è passata di