360 RELAZIONE DI SPAGNA Perchè per farsi grato si mostrò umanissimo con tutti, confidò la propria persona nelle mani loro, fece professione di non voler niente da loro, spese larghissimamente, tributò tutti li grandi, ridusse il consiglio della regina, da venti-due che erano, a sei soli suoi confidentissimi , e fece quel più che si poteva fare senza metter mano alla forza ; ma vedendosi crescere sempre più i sospetti, e conoscendo che se non aveva figliuoli saria stato escluso da quel regno morendo la moglie, e vedendo appresso che il popolo inclinava a miledi Elisabetta, che è adesso regina (1), pensò, per non perder con vergogna quello che non poteva tener con onore, di maritarla nel duca di Savoia, come suo confidente , e che avesse da dipendere da lui, e conservargli amico quel regno, poiché vedeva non poterlo aver soggetto. Ma ciò non gli successe, essendovisi ritrovale due difficoltà; l’una di guadagnar la volontà di Elisabetta , la quale pareva che non fosse per maritarsi senza consenso del parlamento generale di quel regno, avendo così ordinato il re suo padre, e il parlamento non si vedeva inclinato a consentir che lei si maritasse in un forestiero: l’altra d’indurre la regina Maria sua sorella a consentire che ella si maritasse con speranza del regno: e questa difficoltà pareva anco maggiore dell’altra, perchè la regina l’aveva in malissimo concetto, e non voleva tenerla per sorella ; ed essendo come era d’animo terribile ed ostinato, non ardiva il re uè altri di praticare contro il voler suo. Per questo fu dato carico al confessore del re, che è uomo molto destro, ed era grato alla regina, che tentasse. Fece il confessore l’officio con tanta assiduità e destrezza, che vinse l’animo di lei in modo che si mostrò contenta , e promise di parlarne col re la sera seguente; ma non avendone parlato, ed essendo tornato l’altro giorno il confessore da lei, (1) Succedili;! a Maria morta il 17 Novembre del 1558.