300 RELAZIONI-; DI SPAGNA a Negro de’ Negri genovese per duecentomila ducati al-ì’ anno, il quale ne spera guadagnar altrettanti, ed il Bene-vento ha tremila ducati all’ anno pel suo ricordo. Questo è quel Benevento che si offrì già di accrescer 1’ entrata della S. V. grossamente, senza gravar li popoli e senza far novità d’importanza, e venne in questa città e cominciò a trattare certa cosa in materia del ferro, che pareva riusci-bile, e s’intertenne tanto tempo in questa pratica, che per essere stracco di spendere, o pure per esser domandato dal-l’Imperadore, come lui ha detto, lasciò la cosa imperfetta; ma ritorneria volentieri a fornirla, ed a ricordarne delle altre, sperando col solo beneficio di cinque per cento, che dà la legge, di farsi ricchissimo ; ed ha mandati alcuni suoi agenti qui per questo effetto, e benché sia uomo che ragioni assai, però mi dà conto di alcune cose che hanno molta apparenza : ma questa è altra materia, e da trattarne più largamente in altro tempo. Il terzo modo, che ha il re di Spagna, è di valersi dei denari dei particolari, o per via d’imprestito, o col vendere ed alienare beni, e dar via olfizj a tempo o in perpetuo ; e benché delle entrate sue proprie ne resti da obbligar poco, non gli manca però mai modo di altri beni così ecclesiastici come secolari, con cui l’Imperatore premiava chi lo serviva. E già ha principiato a metter mano nell’ una cosa e nell’ altra, perchè 1' anno passato consegnò al Centurione (1) una commenda in Spagna di diciottomila ducati I’ anno d’ entrata a conto de’ suoi crediti, e quest’ anno ha venduto il segretariato di Napoli per dodicimila ducati. E se accordasse di vendere i governi delle Indie, di che è stato parlato tante volte, ma non concluso per non mettere in pericolo di qualche ribellione quei paesi, avria almanco otto milioni d’ oro in tre anni, con promessa di mercanti in An- (1) Famoso banchiere genovese.