DI GIACOMO SORANZO 73 cesco Commendone (1) cameriere del Papa, la quale significai alla Serenità Vostra, che la potei intendere. Il quale essendo alla Corte dell’imperatore per datario con l’illustrissimo Cardinale Dandino, legato all’imperatore, col mezzo dell’ eccellentissimo sig. Marcantonio Da Mula, ambasciatore a Sua Cesarea Maestà, s’introdusse a me, e mi espose il desiderio che aveva il suo Cardinale eh’ egli fosse introdotto alla regina per offrirle la buona volontà del Papa , e che io gli dessi informazione dello stato della religione , dicendomi che a Roma o poco o niente se ne sapeva ; onde io considerando il beneficio della cristianità, e quanto potesse essere di soddisfazione di Vostra Serenità che la Religione Cattolica pigliasse aumento, non ristai di darle piena informazione di quanto desiderava, e tenni modo tale col mezzo di qualcuno mio stretto amico e confidentissimo di S. M, che secretamente fu introdotto in tempo di notte a parlare con lei ; ed avendole esposto quello che gli parve circa il buon animo di Sua Santità, la Maestà Sua dimostrò di avere avuto a caro questo ufficio, e rispose che l’animo suo era stato sempre inclinato a vivere come ella era nata, e così era anche il suo desiderio di continuare ; onde non credeva di essere incorsa in censura alcuna ecclesiastica, non avendo mai assentito alle cose che erano seguite contro la Religione ; pure che per maggior soddisfazione dell’ animo suo, desiderava una assoluzione dal Papa non solamente per sè ma anco per tutto il regno. Ma perchè le cose non erano ancora ridotte a termine tale, che quando ciò venisse in cognizione non portasse grave pregiudizio alle cose del regno, e forse pericolo alla (1) Il famoso Commendone, veneziano, che fu poi Cardinale ed in voce di divenir papa, durante una grave infermità di Gregorio XIII. Ma essendosi per allora il pontefice mantenuto in vita , il Commendone si ridusse in Padova, dove morì, dicesi per cordoglio del perduto seggio pontificale, I' anno 1584. Voi. Vili. 10