114 RELAZIONE DEL RE DE’ ROMANI cessano difenderlo conira l’imperatore: le città, che non vogliono pigliar la guerra contra S. M., se non quando fus-sero forzate in materia di religione, non lo consentono, temendo che le facoltà e mercanzie loro, che sono sparse in diversi luoghi posti sotto l’Imperatore, lor siano confiscate ( ancorché alcune per odio particolare che portano al-l’Imperatore diano segreti aiuti a Cleves predetto ), e che perpetuandosi queste guerre e tumulti siano astrette a spendere quanto lor fusse comandato dalli principi, come fu nel cacciar Brunswich, che il Langravio diede un conto di 250 mila talleri di più che non erano stati spesi, e se li fece pagare. Per questi rispetti e altre diversità di pareri, la Germania è tanto disunita, che reputo cosa facilissima che l’imperatore, con l’autorità e forze sue, ne disponga come gli piace, essendo massime molti che con speranza d’ottener alcuna cosa, o vero di non perder quelle che hanno, fanno professione di svisceratissimi servi suoi ; onde possiamo dire che sì per le dette cause, come per la gran superbia de’ Signori che eseguiscono li ordini dell’ Impero se lor piace, e se non vogliono farlo non vi è chi li possa astringere, questo Impero o Repubblica Alemanna sia uno stato disunito e corrottissimo, che per poco tempo abbia a durare a questo modo, massime avendosi scoperto che la reputazion delle’ armi, che avevano, è riuscita cosa vana e senza soggetto. Essendosi adunque nella Dieta di Spira per prima trat-trattato di conceder due voti alle comunità e non ottenuto perchè tutti li altri, e cattolici e luterani, furono contrarj, si fece la seconda proposizione, che fu di levare ovvero mutare il giudizio della Camera Imperiale. E perchè meglio s’intenda questa cosa, Vostra Serenità saprà che per le Germania, c quella specialmente di Bernardo Navagero del l.r>ifl, Serie I , Tom. I, pag. 318 e altrove.