312 RELAZIONE DI FILIPPO II. ledo e don Giovanni di Manrique sono quelli che sempre parlano in favore delle cose di Sua Eccellenza, e il signor Ruy Gomez con prudenza e destrezza va temperando le cose ; e se ben tiene in speranza il duca di aver a conseguire quello che ragionevolmente può sperare, gagliarda-mente risponde a’ suoi ambasciadori, mostrando risentimento del modo di scrivere di Sua Eccellenza alla Maestà Sua, e di biasimare sì forte, come fa, le operazioni de’ ministri di essa. Trovasi esso duca avere i suoi luoghi forti e bene presidiati, un’ entrata di quasi trecentomila scudi, e dieci milioni d’ oro in contanti ; e quello che è di più momento, è uomo di valor grande nei negozj e di una vera intelligenza di tutto quello che sa e può fare il re , e sta sempre con la squadra in mano misurando quello che gli torna meglio; e sebbene vuol esser ossequente a Sua Maestà, vuol però Sua Eccellenza esser lei quella che misuri 1’ ossequio. Genova è camera dell’ Impero , ed avendo mandato pochi anni sono all’ Imperadore per dimandare che il doge suo potesse secondo quella dignità vestire l’abito ducale, fu ciò da Sua Maestà conceduto, ma volle la rinnovazione dell’ obbligo con esso Impero. Ha mostrato e mostra tuttavia essa repubblica di Genova di desiderare la conservazione del re Filippo in molti modi ; tien lega difensiva con Sua Maestà, ha speso assai denari nella guerra di Corsica contro Francesi, rifiutò 1’ ambasciadore di Sua Maestà Cristianissima , e tiene quello dell’ Imperadore e del figliuolo accarezzandolo ed onorandolo molto. Sono poi da due legami tenuti stretti ; uno del principe Doria e del signor Antonio ed altri , che con tante galere servono a Sua Maestà, che se anche alcuni attualmente non la servono, hanno però i loro stipendj, come gli Spinoli ed altri; 1’ altro, che tutte le ricchezze di detti Genovesi sono sparse in tutti li regni e stati di Sua Maestà, ne’ quali ella dà loro le assegnazioni de’ denari eh’ ella piglia da loro a cambio , che