382 RELAZIONE DI SAVOIA deo è il primo cd è in maggior stima di tutti, don Filippo è il secondo, e il signor di Ternavas il terzo , che però non è. dall’ universale dichiarato , nè da S. A. autenticato per tale (1), e la signora donna Matilda. Il conte Francesco Martinengo (2) poi era il più prossimo e il più eminente ministro che fosse appresso S. A. , e non solo era partecipe d’ogni affare di guerra e di pace, ma passavano tutti per le sue mani e per la sua esecuzione. Manteneva poi in tutto quello che poteva l’interesse ed i rispetti di V. S., e un’ ottima corrispondenza e grandissimo ossequio verso i suoi rappresentanti. Introdusse egli la trattazione della pace, la tenne sostentata sempre con molta fede e costanza, e contro le minaccio e i protesti degli Spagnuoli ; dal che nacque poi che, subito seguita la rottura delle tregue, avendo S. A. convenuto ricorrere ai ministri Spagnuoli, le dissero e apertamente le protestarono, che se non lo rimoveva da sè e dal suo servizio, non le avrebbono dato alcun aiuto; onde nacque lari, soluzione eh’ egli prese di licenziarsi, e 1’ opportunità, da me subito abbracciata, di farlo offerire al servizio di V. S., al-1’occasione accettata dalle EE. YV. E qui potrei aggiungere, se non fossero benissimo conosciute, le condizioni della sua casa, le qualità della persona , la devozione dell’ animo, l’esperienza militare, il seguito che ha di soldati, e il servizio che può prestare a questa Serenissima Repubblica. È stato con me, per tutto il corso della mia legazione, il signor Benedetto Tiepolo, fu figliolo dell’illustrissimo sig. Alinorò, il quale ha continuamente atteso agli studj delle lettere , e ad informarsi delle cose del mondo, della pratica delle corti, e del maneggio degli stati ; di che è anco istrutto ed informato più di quello che potesse per avventura ricercare la sua età , che non arriva ai diciannove anni. È giovane di estra-ordinaria capacità , di prontezza d’ingegno incredibile, di giu-dicio e di memoria felicissima ; e tutte queste parti poi (che (1) Nè lo fu mai. Di questi fratelli naturali del Duca discorre più lungamcnle il Contarmi nella sua Relazione di Savoia del 1601. (2) Vcggasi addietro la noia 2 a pag. 147.