94 RELAZIONE DI FRANCIA però infine fu costretta a contentarsi di regolar solo i reggimenti della fanteria francese che aveva con sé sotto la Fera , senza passare più avanti, dove cassò da 300 capitani e altri officiali nel modo che io scrissi. Ma però, durando le stesse necessità, questo anco durò poco, sì che il rimedio a quest’ infermità o sarà , durando le guerre, impossibile, o con la pace, difficile, o almanco molto tardo ; nel qual caso non possiamo sperar altro per consolarci, quando pure avverrà, se non che apporti quel bene che suol apportare la pioggia tardiva, la quale cadendo nel tempo della maggior siccità avria apportato molto maggior beneficio. Questi governatori, al tempo della ben regolata monarchia , solevano esser amici e servitori del re, amatori e difensori del suo popolo ; adesso , per la maggior parte , sono tutto al contrario, perchè l’uno fa esazioni indebite, l’altro prende il denaro alla corona sotto pretesto di trattener le guarnigioni , che se sono di 50 soldati tirano il soldo e le taglie dal paese per 300 ; e quando vengono a trovar il re, dopo aver rapiti e presi violentemente i suoi tesori, dicono di aver anco speso del loro, e si convien fare di belle validazioni di conti in cambio di punirli degli eccessi che hanno commesso , come a mio tempo è successo di molti, de'quali ho dato riverente conto di volta in volta. E quello che è peggio si è che sebben hanno portato l’armi contro la corona, quando ven-gon a prestar la debita obbedienza , tra i primi capitoli è da confessare che quanto han fatto sia stato fatto per servizio della corona, e far loro buono quanto hanno rubato e depredato. Ma S. M., come ho detto , non ha potuto fare altrimenti, e ha dovuto per forza accordar molti governi a vita al mio tempo, oltre ad altre condizioni ancora, che le costarono più di sei milioni d’oro; e di questi 900,000 n’ebbe il duca di Lorena, 800,000 limona , 300,000 Guisa , 200,000 Brissac (1), e il resto altri (2) ; e i danari poi, non avendosene potuto (1) Carlo di Cossé-Brissac. Era governatore di Parigi per il duca di Mayenne quando stimò bene di aprirne le porle a Enrico IV il 22 marzo 159'i. Ebbe da Luigi XIII il litoio di duca nel 1612. (2) Capefìgue nella sua sloria della Lega e di Enrico IV riporla due prospelli che si trovano scritti per disteso di proprio pugno di quel re, nei quali si riepilo-