AVVERTIMENTO Abbiamo dal Muratori, sotto l’*anno 1565. « Fin l’anno precedente « era stato conchiuso il matrimonio dell’ arciduchessa Barbara d’Austria , « figlia di Ferdinando I imperatore, con Alfonso It duca di Ferrara, e « dell’arciduchessa Giovanna, di lei sorella minore, con don France-» sco de’Medici principe di Firenze. Ma convenne differirne dipoi resele cuzione per la morte sopraggiunta del suddetto augusto, il 25 luglio. « Nel di 21 di luglio del presente anno , il duca di Ferrara, con gran-« dissimo accompagnamento, s’inviò verso la Germania , per visitare in « Inspruch la principessa a lui destinata in moglie. Di là passò a Vienna, « per assistere al funerale del defunto Cesare ; d’onde tornato in Italia, « si diede a fare i preparamenti per le nozze suddette ; e nel di 20 di noti vembre inviò a Trento il cardinale Luigi d’Este suo fratello, accompa-« gnato dal Cardinal di Coreggioe da una comitiva nobilissima , a sposare « P arciduchessa in suo nome. Insorsero ivi dispute di precedenza, per es-« servi giunto prima in persona il principe di Firenze, con pretendere « perciò che seguisse lo sposalizio suo avanti a quello del duca di Ferrara. « Ma rappresentando il Cardinal Luigi la preminenza dell’età nell’arcidu-« chessa Barbara, e del grado nel duca Alfonso, stante l’essere questi « sovrano, e il Medici soggetto al padre duca, s’incagliò forte l’affare; « e contuttoché il santo cardinale Cirio Borromeo, spedilo colà dal papa « con titolo di legato per onorar quelle nozze, si adoperasse non poco per « ¡smorzare la contesa , niun d’ essi volle retrocedere. Troncò di poi Masti similiar.o augusto il gruppo con ordinare che lo sposalizio delle due « arciduchesse si facesse negli stati dei mariti loro destinati : lo che fu « poscia puntualmente eseguito. Insigni feste furono fatte in Ferrara nel « di 5 di decembre, in cui l’arciduchessa Barbara fece la sua solenne a entrata , e parimente ne’ susseguenti giorni, essendosi specialmente nel « di 11 del detto mese data esecuzione ad un torneo, intitolato il Tem- ii pio d’ Amore, che riempiè di meraviglia e di diletto, per la novità « e magniGcenza dell’anfiteatro, delle macchine e delle comparse, Pinti credibil copia degli spettatori accorsi colà anche da lontane parti. » In occasione di queste nozze la repubblica di Venezia deputò per suo ambasciatore straordinario presso il duca Alfonso II Alvise Contarmi , della cui Relazione abbiamo il sommario in queste poche pagine che ora pubblichiamo, e alle IJuali abbiamo premessa la narrativa del Muratori, siccome quella che tien luogo di molte avvertenze che avremmo dovuto registrare via via. Dal libro Ambasciatori, da noi più volte citato , si rileva cho questa fu 1’ultima legazione veneta ai duchi di Ferrara; onde rimano fuori di dubbio che la Relazione di Emiliano Manolesso, del 1575, da noi data nel Tomo II della Serie II, non è assolutamente di ambasciatore veneto, come appunto inferimmo nel pubblicarla.