DI FANTINO CORRARO. 1398. 359 di volergli andar avanti per il titolo di Granduca , per la potenza dell’oro, c per il luogo che ha ottenuto sopra di lui dall’imperatore Massimiliano (1). Col resto dei duchi d’Italia hanno sempre quelli di Savoia avuta la superiorità come su principi molto inferiori di forze, e che non sono in effetto principi liberi, ma feudatarj , come Mantova e Modena del-l’Imperio , Parma e Urbino della Chiesa. Con tutto questo vo-glion anch’essi al presente trattar con Savoia del pari, ne dargli dell’Altezza nè tenervi ambasciatori se il signor duca non fa 1’ ¡stesso con loro ; dal che nasce poi che poche volte o non mai si scrivano, che non si trattengano con ministri, e che anco passi fra di loro poco buona intelligenza. Con questa Serenissima Repubblica ha Savoia in altri tempi disputato di precedenza , e fa anco professione d’aver ottenute dal pontefice alcune dichiarazioni a suo favore, come so che disse un giorno S. A. al nunzio che resiede tuttavia appresso di lei. Hanno infine questi principi non solo preteso ma procurato il titolo di re. Il duca padre del presente disegnava questo accrescimento di dignità col mezzo d’una permuta che voleva fare cogli Spagnuoli del contado d’Asti e di Vercelli col regno di Sardegna ; ma avendovi da poi fatta miglior considerazione sopra, si ritirò dalla proposta, avendo conosciuto che veniva con questa via a spogliar il Piemonte della frontiera sua con-tra lo stato di Milano, e ad investirsi d’ un’ isola di molta spesa, esposta alle continue depredazioni de’ corsari, e facile ad esser rubata dai Turchi. Tentò poi il duca presente con maggior ardore il medesimo, volendosi valere del titolo di re di Cipro, come si deve benissimo ricordare quest’ Eccellentissimo Senato , e procurando dal pontefice l’udienza per i suoi ambasciatori nella sala dei re. E se, per essersi trovato in tanti disturbi, ha mortificate le sue speranze, non restano però estinte le sue pretensioni, anzi risorgeranno , quando sia tempo, tanto più vive quanto più represse saranno state tenute. A queste cose tulle s’aggiungono alcune pretensioni che hanno i duchi di Savoia sopra stati posseduti da altri ; delle (I) Tulle cose «Ielle quali è già sialo discorso nelle precedenti Relazioni di Firenze e di Savoia.