404 SECONDA RELAZIONE DI COSTANTINOPOLI non sapersi essi valere di quel frutto che ragionevolmente dovevano ritrarre da una tanta vittoria acquistata. Giunse finalmente monsignor d’ AJix, e col primo negòzio delle cose sue cominciò a dare così cattivo odore, che quando poi voleva parlare delle cose <}* V. S. aveva poco credito ; il quale affatto perde, quando richiesto dal bassà se aveva órdine o commissione da V. S. di trattare negozio di pace , rispose di no. Allora il bassà disse che quando i Veneziani dimandassero la pace col mezzo del suo re, l’avrebbero con oneste condizioni, e di questo modo tagliò la pratica con 1’ ambasciatore, e poco dopo tornò a tentarmi col mezzo di Rabi Salomone per introdurre qualche ragionamento , si come molte volte in quei tempi io scrissi per diverse mani di lettere mie, alle quali non parve mai alla S. V., nè anco per mio avvertimento e consolazione , darmi veruna intenzione del-l’animo suo. Cosa in vero della quale niun’ altra poteva portarmi maggior travaglio , non sapendo io qual partito mi dovessi prendere, essendo stato , come ho detto, trenta mesi senza veder lettere sue c senza lume alcuno. Pure andai sempre trattenendomi col bassà , dimostrando quanto a me, con animo grato, ogni buona inclinazione alla pace, alla quale dicevo però di non aver modo di ridurre la S. V., perchè quella si sentiva troppo gravemente offesa per l’ingiustizia fattale di rompergli la guerra, e per i tanti danni ricevuti, e per le tante eccessive spese cui era stata sforzata ; dimostrando così quanto a me buona disposizione, ma quanto alla S. V. esser necessario , per disponerla , proporre condizioni oneste. Di questo modo cercavo con dignità far inclinare il bassà a partiti utili ed onorati per la S. V. Ma conoscendo egli che io stavo sopra termini, non potendo io procedere più avanti, poiché non parve mai alla S. V. di darmi alcun aiuto, nè anco per mia consolazione, e poi sopraggiungendo le nuove della così lunga tardanza (1), ed anco di non volersi di nuovo congiungere per quell’ anno 1’ armata della lega ; tutte queste cose andavano innalzando le speranze e gli animi de’ Turchi, ed abbassando in estremo le cose nostre. Pure in quegli stessi giorni (1) Intendi : nelle operazioni dei collegati.