DI TOMMASO CONTAMINI. 1588. 281 importante, ed è che la sicurtà dello stato del Granduca è maggiore quanto più siano difficili ed inaccessibili i varchi, come adesso sono, massime per condurre artiglierie; onde facilitandoli , saria aperto 1’ adito agli eserciti nemici. Sua-corte. Ha ampliato e magnificato la corte molto più di quello che era , ed ha introdotto questi nuovi gradi : mastro di campagna , che è il signor Ferrante de’ Rossi, il quale ha carico di giudicare e provvedere che i luoghi proibiti per le caccio non siano violati ; maggiordomo, che è il signor Orazio Ru-cellai, mentre prima si governava la famiglia per un mastro di casa ; e cavallerizzo maggiore, che è il signor Gioan Vincenzo Vitelli marchese di Cetona (1). Va provvedendo la corte di uomini che siano nobili e diano splendore. Ha 12 gentiluomini a 1000 scudi l’anno per cadauno, 20 lancie spezzate a 18 scudi al mese per una, 20 altri gentiluomini con stipendj diversi da 18 fin 40 scudi al mese, 50 scudieri a 200 scudi l’anno, 40 staffieri a scudi 4 al mese, 50 paggi e altre sorte di persone secondo la qualità dei servizj. Sua tavola. Mangia sempre ritirato, nè ammette alcuno alla sua tavola, nè che sia presente al suo mangiare, all’ infuori di monsignor del Monte, che è partecipe di tutti i suoi più secreti pensieri, e il quale non si discostando mai dalla persona del principe, anco a tavola gli fa compagnia. Quanto però è servilo pomposamente e con grandezza, altrettanto la sua tavola è parca e il si^o mangiare sobrio ; lo che fa non per risparmio , essendo nello spesare forestieri magnifico , e in tutte le azioni magnanimo, ma per non aver occasione di disordinare ed offendere la propria complessione ; per conscrva-zion della quale non preterisce alcuna regola che possa essergli giovevole. Per questo non mangia in compagnia , per questo non ammette altre vivande alla mensa che quelle delle quali ha da nutrirsi. Persone del sangue. Della casa de’ Medici sono molti , ma pochi che siano ricchi, nè forse piace a’ principi di questa (11 Ei a figlio ili Chiappino Vitelli, in favore del quale fu inslitmto ila Cosimo I, nel IB58, il marchesato di Celona, che lini nel to96 colla vita di tìioan Vincenzo Appendice. 36