Dovendo io dar conto a questo Eccellentissimo Senato dello stato del signor duca di Savoia, che nel corso di tre anni , che mi sono fermato a quella legazione, ho veduto ed osservato in tempo di guerra , di tregua , e posso dir anco di pace, dividerò il mio ragionamento in tre parti ; nella prima considererò il signor duca assolutamente in sé stesso , indipendentemente dalle aderenze e rispetti così di Spagna come di Francia ; nella seconda, come congiunto col serenissimo re Cattolico, con il fine e disegno di questa unione ; e nella terza, quello che da questa congiunzione sia seguito. Lo stato del signor duca di Savoia si divide, conforme alla divisione fatta dalla natura col mezzo delle Alpi, in due parti, una di là e una di qua da’ monti, chiamandosi quella Savoia e questa Piemonte. La Savoia, come paese aspro, montuoso e sterile, dovria produrre abitanti industriosi e bellicosi, tanto più che confinano con nazioni feroci e guerriere ; cou tutto questo, e contro il corso naturale delle cose , per la freddezza e umidità di quella regione, hanno un eguale abborri-menlo al negozio ed alle armi. Onde per questo , e per l’inclinazione che hanno grandissima alla corona di Francia , ne sogliono cavar quei duchi molto manco utilità di quello che fanno dal Piemonte. Il Piemonte , sebben di cielo molto contrario alla Savoia , per esser d’aria assai temperata, ha però la medesima inabilità e poca disposizione ai nego/.j ed alle armi che ha la