154 RELAZIONE DI FRANCIA risolvesse la guerra al duca , promettendo cose •meravigliose, come avvisai. Partì il signor di Giacob , e ritornò con una risposta cavillosissima, la quale scrissi; perchè sebbene il duca accettò il compromesso dell’uno e dell’altro punto, quanto al marchesato però egli il limitava a termini così ristretti, che quando si fosse accettato in quel modo, tanto saria stato che il re glielo avesse lasciato liberamente , perchè la recognizionc che pretendeva il duca di dover dare era così picciola, che veniva ad esser fuori del termine di vassallo, il che spiacque grandemente al re ; e quanto a Gental e Castel Delfino aggiungeva poi un capitolo, per il quale proponeva di dar per loro altra ricompensa al re, quando fossero stati aggiudicati a S. M.; e questo non voleva dir altro che serrar affatto ai Francesi le porte da passar in Italia, le quali essi pretendevano tenere aperte e spalancate per ogni parte. Questa proposizione così contraria al gusto del re, e gli stimoli che aveva d’intorno del sig. di Lesdiguieres, il fecero segretamente risolvere di far la guerra al duca, e d’espedir anco le patenti per far le levate delle genti, nel modo eh’ io avvisai. Così essendo in fine le tregue, e trattenuto l’ambasciatore fino allo spirar di esse, gli fecero risposta che non volevano partirsi da quello che era stato trattato a Gaillon ; e sebbene tentasse di prorogarle , non gli riuscì. Ebbe niente di manco un passaporto per poter mandar qualcuno con la risposta di Sua Altezza. Gli Spagnuoli in questo tempo sorpresero anch’essiAmiens, e dubitando forte i Francesi, con qualche maggior carica che potessero aver da quella parte, di veder in gran pericolo tutto il regno , poiché non vi era altra piazza a fronte considerabile che solo Parigi, tanto più furono necessitati di confermarsi nella prima risoluzione di far la guerra in Savoia per la diversione. Partì il signor di Giacob tra tante rivoluzioni di cose , e dopo qualche giorno rimandarono il signor di Torglione con la risoluzione del duca. Si contentava S. A. del compromesso come voleva il re, ma vi aggiungeva di nuovo una condizione, che prima intendeva che si dovesse giudicare sopra la validità o invalidità del trattato di Bourgojn ; lo che in