28 RELAZIONE DI FERDINANDO I Ila Sua Maestà d’entrata 800,000 fiorini, i quali non bastano appena per la spesa ordinaria della sua casa ; perchè di essi ne dà 100,000 all’anno a Massimiliano re di Boemia suo figliuolo, 00,000 a Ferdinando altro suo figliuolo, che è arciduca d’ Austria, e lo tiene al governo del regno di Boemia , perchè se S. M. vi tenesse Massimiliano, vedria male il conto dell'entrate di quel regno, essendo quel re liberalissimo; però tiene al governo quest’altro figlio, il quale dà conto di tutto quel maneggio , sebbene anco lui talvolta intacca dall’ordinario, ma però va sì destramente che il padre non si lamenta. Al terzo figliuolo suo, Carlo, dà 30,000 fiorini all’ anno, e 30,000 ne dà alla nuora, moglie e germana del re Massimiliano suo figliuolo, figlia di Carlo V e sorella di Filippo re di Spagna ; il resto consuma nella corte sua , e non basta. Sua Maestà è non molto grande di vita, e di non molto bella presenza, e chi non sapesse che fusse imperatore, mai lo giudicheria tale. È magro, ed ha nella faccia assai buon colore, sebben si teneva che fosse fatto etico. È umano, ed assai religioso, e quella poca di religione , che è restata in Germania , è sostentata dalla persona di S. M., talché mancando lei il tutto anderia in precipizio. Digiuna tutte le vigilie; ed ogni festa e le vigilie d esse non lascieria la messa c vespero per ogni sorte di negozio. Ascolta ogni mattina due messe stando inginocchiata, e con molta religione, una delle quali per 1’ anima della quondam sua consorte, sì come dice che faceva sempre l’imperator Carlo suo fratello ; ed abbiamo avvertilo a questo, che sempre che S. M. nominava l’impe-ralor Carlo, lo nominava suo signore. Non è S. M. molto cerimoniosa , ma molto umile c libera , talché per la sua umiltà è poco temuta cd ubbidita. Non veste pomposamente, ma levandosi la mattina dal letto introduce ognuno nella camera, e vi compare allacciandosi le calze con uno scufiìotto di tela in testa; ode ognuno, risponde e parla con ognuno, c quando noi eravamo nella camera di S. M. parlando con lei, e stando S. M. e noi in piedi, due o tre fiate si partì da noi lasciandoci c ritornando, solo per parlare con quello e con quell’altro, con