DELLA GUERRA DI CIPRO LIB. II. i8k lari corfali ; & ultimamente vi giunfe Caffan, già figliuo- lo di Barbarotta, con venti galee, i corpi delle quali già per vecchiezza lafciati come inutili, erano flati con fornirla induftria, & fatica riftorati. Ettendo dunque 1’ armata Turchefca già tutta unita , nella quale fi ritrovavano intorno a ducento & cinquanta vele, fi drizzò infieme all’ ifola di Candia; ove giunta, entrò nel porto della Suda, & poco dapoi trasferitali verfo la Canea, non molto lontano dalla città , sbarcò in terra molte genti, che abbru-giarono diverfe ville , & fecero molte prede d’ animali, & d’altre robe; peroche gli huomini rifuggendo , ò nella città , ò alli monti, s erano già falvati. Per reprimere l’in-folenza di queili, & vietare maggior danni, il Proveditore della Canea mandò fuori una buona banda di genti del prefidio della fortezza, & infieme con etta molti foldati delle galee del Quirini, eh’ erano all’hora in quel porto , i quali fecero ritirare i nemici ; & poco dapoi rifrefeati i tioilri foldati con trecento fanti Corfi, che con una nave Genove-ie erano poco innanzi opportunamente giunti fotto la condotta del Colonnello Giuitiniano , fi pofero a feguire i Turchi , i quali motto il caniino verfo le galee cercavano di fal-varfi, & ne furono ammazzati molti ; nè ofarono di accollati altrimenti alla fortezza , conofcendo eh’ era ben fornita di genti; ma ben havevanoin animo di corfeggiare tutta l’ifola, & di depredare le marine, le ciò non fufle (tato loro dalli tempi contrarii divietato. Non fi rimafe però Uluzzalì d’andare con quaranta galee a Rethimo, nella quale città , eifendo fuggiti tutti gli altri alla fama della venuta dell’ armata Turcheica , per non bavere prefidio di foldati fufficienti a difenderfi, era rima-ito folo Girolamo Giuitiniano , uno de’Configlieri, infie-me co ’1 Capitano Gherardo Alfieri con cento fanti : da’ quali, come s’ apprettarono alla città i nemici, fi cominciò a tirare molti colpi d’ artigliarle contra le galee , & non fen-za qualche lor danno : onde iitimando etti, che nella terra vi tutte gente atta a difenderla , non tentata per all’hofa altra cola, fi dipartirono . Ma dapoi pofte genti in terra nelle ma« H. 7 aruta . "Par. II. M 3 ri ne i57i .f ' invia a Canditi, ùr intra in periodi Suda . Danni eh vi fi. Và a Ulti:-mo. E n'ìri-buttata . Tentali nuovo a'affa! ir la .