DI GIROLAMO RAMUSIO. 1597. 337 feudi, perché ha due stali, quello di Melfi e quello di Tursi > con entrala di 25,000 scudi all’ anno. Galeazzo Pinclli ha ancor lui 25,000 scudi d’entrata di feudi, e di burgensa-tici 15,000 , oltre molti contanti. Vi è ancora il duca di Evoli, e poi quattro marchesi, sei baroni, e quattro altri che godono signorie nel regno. Don Giovanni d’Austria, fratello naturale di S. M. Cattolica, fu a Napoli l’anno 1571 e 72 dopo la vittoria (1); fu molto amato dalla città e desiderato per re, la quale gli volle fare un donativo di 20,000 scudi, ma fu impedita dal cardinale Granvela, allora viceré. Gli Spagnuoli perciò s’insospettirono , onde lo richiamarono in Spagna, di dove fu mandato in Fiandra. Ebbe in Napoli dalla signora Diana Falanga una figliuola chiamala Giovanna , che ora é nel monastero di Santa Chiara di Napoli, ove è servita da principessa, a cura del marchese di Grotola. E di costumi esemplari e di spirito elevatissimo, instrutta di molte scienze, ma in particolare di matematica e astrologia ; ha composto la vita di S. Diego, c un confessionario, le quali opere ha invialo al re, che le ha aggradite con un ricco dono di denari. Si tiene che il re l’avrebbe maritata, se viveva papa Sisto, in don Michele Peretli, e che se venisse un papa che avesse nepote gliela daria facilmente. Le forze che il re ha nel regno sono fortezze, cavalleria e fanteria. Le città e terre con presidio , a marina , sono , incominciando nel mar Tirreno dalla parte di Roma , Gaeta , città di 1664 fuochi, fortissima di sito dalla parte del mare, e di gran recinto, perché abbraccia e serra dentro il monte detto d’ Orlando, che soprastà alla città e castello. Verso terra è in penisola e patisce batteria dalla parte dei Capuccini. Per opinione di uomini da guerra , è più facile da essere espugnata di quello che molti credono. Vi stanno in presidio due compagnie spagnuole, e sessantotto fanti guardano il castello. Il re manda il capitano della terra, il viceré elegge d’ anno in anno il castellano , e un giudice che amministra giustizia. Alla (1) Di Lepanlo , riportata il 7 ottobre 1571. Appendice.