DI TOMMASO CONTAR1NI. 1588. 207 soldati, l’altra in Siena di 84. Ha ogni soldato di paga sette scudi al mese per l’ordinario, con obbligo di tener un solo cavallo che sia corserio, e dieci scudi quando serve , con obbligo di trovar un altro cavallo. Adesso le compagnie si sono diminuite, essendo quella di Fiorenza ridotta a 33 e quella di Siena a 53 uomini d’armi , e del continuo si vanno annichilando, non avendo voluto il granduca Francesco rimetter alcuno nei luoghi che vacavano, perchè aveva opinione di estinguerle essendogli di spesa, armandosi con questa occasione tutta la nobiltà delle sue città principali, e a tempo di bisogno dovendo riuscir o nullo o sospetto il loro servizio ; e tanto più aveva questa opinione in quanto che , entrando in guerra , si saria unito con qualche principe grande che l’avria aiutato di qual sorte di cavalleria avesse voluto; e tale ancora è il pensiero del presente Granduca. E veramente mi è stato detto, alcuni mesi da poi che io son ritornato, che ha cassato tutti gli uomini d’arme. Cavalleria leggiera. Ha quattro compagnie di cavalli leggeri , l’una per l’altra di 100 cavalli per cadauna, in modo che sono 400 cavalli leggieri. Sono poste una in Pisa , un’ altra in Arezzo, la terza in Pistoja , e la quarta in Montalcino. Sono tutte ben fornite di uomini e di cavalli ; ognuna ha il suo capitano, che è obbligato ad abitar nella città dove è la sua compagnia; ha ogni capitano 50 scudi al mese per sua provvisione, e ogni soldato tre scudi al mese quando sta a casa, e sette quando serve, con altri beneficj ed avvantaggi. Di tutti questi cavalli ne sono cavati 60 per quartiere, a 15 per compagnia, ogni volta che fa bisogno per guardia del Granduca, con obbligo di cavalcar con la sua persona quando va fuori di Firenze. Capitano gènerale della cavalleria era il signor Aurelio Fregoso, adesso è il conte di San Secondo con pensione di 2000 scudi all’ anno. Milizia marittima, e prima dei luoghi. Luogo per tener c fabbricar galee è Pisa, dove è I’ arsenale con cinque vólti dove si tengono e si fabbricano le galee. A Livorno è una fortezza che assicura i vascelli, ma il luogo non è sicuro dai