DI GIROLAMO RAMUSIO. 1597. 307 onde anderà ogni giorno di male in peggio. Con lutto questo trova sempre denari quanti vuole, sendonc dati a lei più volentieri che al re, perchè quelli che governano e che pagano sono quelli che danno il danaro. Ha questa città quattro castelli e una torre a marina, detta di S. Vincenzo , con sette soldati. Dei castelli due sono mollo antichi ; il primo è detto Capuano , per essere alla porla Capuana , già assai forte per batteria da mano , ma al presente abitazione assegnata a tener i tribunali della giustizia civile e criminale, e le carceri ; il secondo, chiamalo dell’ Ovo, è situato sopra uno scoglio, fabbricati tutti due da Guglielmo detto il Malo, e ha 19 fanti per guardia; il terzo è nominato Castel Novo , nel corpo della città vicino al mare, fondato da Carlo I d’Angiù , ed è più tosto palazzo reale che fortezza, dove stanno 132 soldati, compresi tre caporali ; il quarto è detto Sant’ Ermo, posto sopra il monte, fondato dal re Roberto l’anno 1340 per assicurare la città da rivoluzioni popolari; quest’ è fortissimo dalla parte della città, ma dalla parte d’ Antignano è debolissimo ; vi stanno 80 soldati, compresi tre caporali. Fuori della città, esposto a mezzogiorno, v’è il molo, fatto da Alfonso I d’Aragona per maggior sicurezza del porto , il quale è capace di gran numero di vascelli , molli de’ quali hanno fatto naufragio quando hanno regnato venti di levante e scirocco. Non molto lontano si vede 1’ arsenale > fatto dal presente re, della quale fabbrica si parlerà in altro luogo più opportuno. Ha molte chiese , per la maggior parte fabbricate da’ Francesi , ma non di quella struttura che saria conveniente a corrispondere alia grandezza di Napoli. La chiesa archiepiscopale ha una cappella, detta il Tesoro , ricca di infinita quantità di reliquie, ma tra 1’altre della testa e del sangue di S. Gennaro , che se ben c duro come sasso , incontrandosi in essa testa si liquefà ; l’istesso succede in tempo di peste e guerra. San Pietro ad Ara è la chiesa nella quale S. Pietro disse la prima messa in Italia , venuto d’Antiochia , l’anno di Cristo 56 , per andare a piantare la Sede Pontificale ; alla qual chiesa lasciò grandissime indulgenze, osservandosi che dopo