Non fu così presto, dopo gli orribili c mostruosi successi di otto anni di sanguinosissime guerre civili, entrato trionfante, nel 1594 a’22 marzo, l’invitto c glorioso Enrico IV cristianissimo re di Francia e di Navarra nella sua città di Parigi, che andato e tornato, l’inverno appresso, dalla conquista per forza d’ arme fatta della città fortissima di Lione, ( quasi dal seminar guerre e travagli dovesse a lui pullular nuova materia di glorie e di trofei), cosi consigliato da’suoi più interni e persuaso dagli esterni amici, pubblicò , nel gen-najo susseguente, la guerra contro il serenissimo re Cattolico. In quel tempo , Serenissimo Principe , EE. SS., io arrivai in corte ; tempo, per la varietà e grandezza delle cose successe, molto considerabile , e dalle quali può aver avuto largo campo la prudenza umana di apprender molti salutiferi ammaestramenti , essendosi in effetto, nel corso di tre anni che vi son slato, provato tutto quello che può chiaramente far conoscere quanto sia felice quel regno e quanto ben avventurati quei popoli, che sono da un savio e valoroso principe , non pur con la forza difesi, ma con la prudenza e col buon consiglio retti e governati. Questi dunque saranno i due termini prefissi al presente ragionamento, parendo a me di non poler in altra cosa spender manco infruttuosamente queste poche ore, che dagli affari più gravi mi sono state concesse dalla S. V., che nel rappresentarle, e nell’ uno e nell’ altro stalo, quanto più chiaramente e veracemenle potrò , le condizioni loro.