DI TOMMASO CONTARINI. 1588. '285 LI sig. Francesco Orsino, uomo vecchio, serve il Granduca già molto tempo, assiste alla sua persona, gli parla liberamente , ed è amato da S. A. Il signor Emilio del Cavalliero, romano, servitore molto del Granduca, abita in palazzo; non è così assiduo alla persona come gli altri, perchè ama la libertà , ma possiede assai la grazia di S. A. ; attende a trattenimenti di musica e di piaceri. Il cavalier Colloredo è maestro di camera, c sempre si trova appresso S. A. Era servitore familiarissimo del cardinal d’ Este, ed è amato da questo principe per la bontà, per la fedeltà e per la taciturnità. Di tutti questi nominati, alcuni per necessità sono consapevoli dei negozj , come i secretarj Usimbardi, Vinta e Serguidi ; altri ne sono fatti partecipi secondo la volontà del Granduca , come l’arcivescovo di Pisa e il Dovara ; altri partecipano dei suoi desiderj e dei suoi piaceri come l’Orsini, il Monte, Emilio, e il Colloredo; tutti però possono giovare e nuocere ai negozj con qualche parola, essendo, sempre assidui al Granduca. INTELLIGENZA CON ALTRI PRINCIPI Papa. Col presente Pontefice (1) ha materia di male sa-tisfazioni per aver avuto ripulsa di molte grazie che gli ha dimandato ; il che gli riesce tanto più grave quanto più pretende d’ esser stato autore di promoverlo al pontificato. Ma per interessi importanti del suo stato bisogna che stia unito con la sede apostolica , essendo circondato da ogni parte dallo stato ecclesiastico e da feudatari della Chiesa mal disposti verso di lui, come sono Ferrara e Urbino. È Io stato ecclesiastico un antemurale alla Toscana verso il regno di Napoli, perchè attraversa tutta l’Italia da Ostia, che è sul mare Mediterraneo, fino alla foce del fiume Tronto, che sbocca nel mare Adriatico appresso Fermo, onde da (1) Sisto V, che pontificò dall’aprile 1585 all’ agosto 1o9U.