Essendomi qualche giorno ritrovato nel regno di Ca-stiglia, c massime ai conlini di Portogallo, Ito voluto prender qualche informazione da diverse persone degne di fede del viaggio di Calicut, per poterla poi riferire a questo Eccellentissimo Senato, acciocché intendendo per varj mezzi quello che da diversi è riferito, possa giudicar il vero, ovver non molto discostarsi da esso. Arma il serenissimo re di Portogallo ogni anno ordinariamente da 12 in 14 navi, la maggiore da 800 in 1000 botti, la minore da 250 in 300, delle quali da 8 in 9 sono per il carico delle spezierie, e parte resta in corso per la costa dcl-l’India. Sono tutte nuove, ovver talmente calafatiate, che si ponno stimar per nuove, fornite benissimo di vittuaria e di tutte le cose che sono necessarie al navigare, e massime di artiglierie, di polvere e di tutte le altre munizioni che si adoperano nelle guerre di mare ; e ognuna di esse ha da 40 uomini, computando una per l’altra secondo la sua portala, nel numero de’ quali è un proto , un maestro e un conlramae-stro, e il resto sono marinari e deputali agli uilicj che bisognano. Hanno tutte queste ciurme, che possono esser per dodici navi da circa 500, ducali Ire al mese per cadauno, e più i proli e maestri secondo le loro condizioni ; toccano innanzi al partire soldo per tre mesi ; del resto sono mal pagati , e al ritorno stentano ad aver i loro danari. Spende il re, tra salarj di quindici mesi e il corpo della nave , con fornirla di tutte le cose necessarie si per la guerra come per il